Acireale, sindaco rassicura sulle regole anti-decibel I gestori: «Finché non saremo sicuri, niente live»

Acireale non si zittirà, almeno per quanto riguarda la musica. È questa la promessa del sindaco Roberto Barbagallo, dopo gli interventi della polizia municipale – in alcuni casi insieme ai tecnici dell’Arpa – in diversi locali della città per fare rispettare le norme in campo acustico. Misure che hanno suscitato le lamentele dei gestori e della clientela, e che hanno riaperto il dibattito sulle difficoltà di animare la città. A cercare di mediare le diverse istanze, però, è intervenuto il primo cittadino acese che ha ribadito la volontà di creare le condizioni per mantenere la città viva, specialmente d’estate: «Ritengo sia nell’interesse di tutti, di noi amministrazione, degli esercenti, dei giovani e di tutti i cittadini», si legge in una nota diffusa dal Comune. 

Per fare ciò, Barbagallo ha deciso di applicare una regola alle normative riguardanti il limite di decibel da rispettare per i locali che organizzano musica all’aperto: «Ho firmato già lo scorso anno un’ordinanza che nel periodo estivo dà la possibilità di andare in deroga ai limiti dei decibel imposti dalla legge sino alle ore 24, e quindi i locali non avranno bisogno di produrre relazione sull’impatto acustico – aggiunge il sindaco -. Inoltre è stato approvato un regolamento in consiglio comunale che estende i piccoli spettacoli d’intrattenimento da parte degli esercizi di somministrazione dalle 24 alle 2. Fino alla mezzanotte vigerà la deroga ai limiti di decibel, dalle 24 alle 2, invece, sarà consentito l’intrattenimento musicale al di sotto dei limiti. Credo che questo – conclude il primo cittadino – sia un giusto compromesso nel rispetto dei cittadini, dei giovani e di chi fa impresa ad Acireale».

In attesa di conoscere le reazioni di quella parte di residenti che, invece, reclama il diritto al riposo nelle ore serali, a commentare l’annuncio del sindaco è Isabella Maugeri, titolare insieme al marito dell’Etimuè, il locale che venerdì scorso ha organizzato un flash mob silenzioso per celebrare il funerale della musica: «Abbiamo letto le parole del sindaco ma ci chiediamo se realmente l’ordinanza possa sovrastare una legge nazionale – commenta -. Se la risposta fosse no, il sindaco avrebbe le mani legate e di conseguenza anche noi». 

Un dubbio finora irrisolto: «A questa domanda nessuno ha dato una risposta. Per questo, finché non saremo sicuri di quello a cui andiamo incontro, la nostra programmazione dei live rimarrà sospesa perché non possiamo permetterci sanzioni o, peggio, denunce». Perplessità che si lega alla condotta della polizia municipale che due settimane fa è intervenuta per mettere fine alla musica, dopo che diversi residenti della zona si erano lamentati per l’eccessivo rumore. «Non abbiamo capito perché, se l’ordinanza con cui il sindaco autorizza a superare la soglia dei decibel fino alle 24 è datata l’8 giugno, i vigili siano venuti da noi quattro giorni dopo senza informarci della deroga al regolamento», si chiede la donna.


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