Fiducia. Potrebbe essere questa la parola che descrive meglio i primi sei mesi dell’amministrazione Barbagallo. Ma anche quelli che precedettero la vittoria del progetto Cambiamo Acireale, perché, anche se nelle trenta pagine di programma elettorale il termine non compare mai, l’affermazione del nuovo sindaco è stata possibile soprattutto grazie alla riscoperta di un sentimento – la fiducia, appunto – che la città è parsa riscoprire dopo il discusso decennio targato centrodestra. Fiducia che richiama il concetto di squadra sponsorizzato sin dalla prima ora dall’onorevole Nicola D’Agostino, uno dei principali artefici di Cambiamo Acireale.
Tale sinergia, tuttavia, nelle settimane passate ha dato vita a qualche polemica sorta in seguito a quello che molti hanno definito quasi un eccesso di gratuità. Generosità che ha contraddistinto diversi rapporti avviati dall’amministrazione con esperti e consulenti a titolo gratuito. Adesso, però, a far discutere ancor di più potrebbe essere la nomina – stavolta pagata – di Marcello Bonaventura come consulente legale nel contenzioso che il Comune porterà avanti con l’Enel, in merito ad alcune richieste di rimborso a cui la società energetica avrebbe risposto soltanto parzialmente. Bonaventura, che oltre a essere portavoce di Cambiamo Acireale ha già fatto parte della commissione di verifica della Villa Belvedere, si occuperà dunque di far valere le ragioni del Comune.
A stabilirlo è una determina sindacale del 28 novembre, con la quale il sindaco, Roberto Barbagallo, ha dato seguito alla proposta giunta dall’Area servizi tecnici del Comune in cui si proponeva di «affidare l’incarico a un avvocato di fiducia, libero professionista del Foro di Catania» a cui sarebbe stato conferito «ogni più ampio mandato per far valere giudizialmente» le pretese dell’ente. Nella proposta, tuttavia, non viene menzionato alcun nome ma solo ricordato che la nomina «costituisce scelta fiduciaria del Comune». Il nome non compare neanche nella determina sindacale, o perlomeno non nella parte dattiloscritta: a far capire, infatti, che il prescelto sarà Bonaventura è un appunto preso a penna in calce alla determina.
La nomina – che per adesso prevede l’impegno di duemila euro come acconto, comprensivo del 4 per cento per la Cassa previdenza avvocati e l’Iva – arriva nonostante la presenza nella pianta organica del Comune di un avvocato, Agata Senfett, che si occupò già in passato della disputa con la Sidoti Acque Srl per l’ordinanza di rimozione dell’amianto dagli stabilimenti ex Acque Pozzillo. Questo dato parrebbe non secondario. L’articolo 61 del regolamento sugli affidamenti degli incarichi esterni del Comune di Acireale prevede infatti che «nella motivazione del ricorso a tali forme contrattuali dovrà essere illustrata, oltre alla straordinarietà dell’esigenza, anche l’impossibilità di provvedervi con le professionalità di cui già dispone l’Ente». Motivazioni che però non compaiono né nella proposta di determina redatta dagli uffici, né nell’atto firmato dal sindaco. Ma che vengono esplicitate dall’amministrazione con una nota: «L’ufficio dell’ente – fa sapere il Comune – non è nelle condizioni di adempiere a tutte le formalità legali. In questi casi anche in funzione della complessità dell’azione che va intrapresa, si ricorre alla nomina di professionisti esterni».
Il regolamento, tuttavia, prevede anche altri passaggi la cui effettuazione negli atti non sembra aver lasciato traccia. Tra gli altri, quello riguardante la comparazione delle professionalità da esaminare prima di conferire l’incarico, procedura caratterizzata da un elevato livello di pubblicità. Infine, a mescolare ulteriormente le carte ci sarebbe una sentenza del Tar del Lazio (n. 604/ 2011) nella quale i giudici dichiararono l’esigenza di indire gare pubbliche anche per consulenze legali occasionali. In questo caso, però, il giudizio è stato parzialmente smentito dalla posizione assunta successivamente dal Consiglio di Stato che, nel maggio 2012, si espresse così: «Il servizio legale, per essere oggetto di appalto, richiede un elemento di specialità [e che] non si esaurisca nel patrocinio legale a favore dell’Ente, ma si configuri quale modalità organizzativa di un servizio, affidato a professionisti esterni, più complesso e articolato, che può anche comprendere la difesa giudiziale ma in essa non si esaurisce». Considerazioni, queste, che l’amministrazione comunale di Acireale avrà di certo fatto rafforzando la fiducia nelle competenze dell’avvocato Bonaventura, che nella primavera scorsa fu tra i redattori del programma di Cambiamo Acireale. Al punto 1.5 si leggeva: «Vogliamo dare piena attuazione all’articolo 51 dello Statuto Comunale che prevede per il conferimento degli incarichi a professionisti esterni, attraverso apposito regolamento, il principio della rotazione, sentiti gli ordini professionali, le associazioni ed i sindacati dei professionisti».
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