Acireale, banda sorpresa mentre spartiva il bottino I ladri di bancomat scoperti con un’intercettazione

Un escavatorista che nel pomeriggio di sabato chiede a un suo contatto la disponibilità di un fabbro. È stato grazie a questo scambio di informazioni, intercettato dalla polizia, che è stato possibile arrestare sette presunti responsabili del furto di un bancomat delle Poste avvenuto ieri a Piano d’Api, frazione di Acireale. Poco prima delle 3 del mattino, grazie a un escavatore, la cassa automatica è stata scardinata dalla parete dell’ufficio postale e poi caricata su un mezzo pesante. Circa 45mila euro l’ammontare dei soldi, rubati attraverso una tecnica diventata sempre più comune. 

In manette sono finiti Maurizio Contarino (47 anni), Christian Russo (23 anni), Giuseppe Papale (28 anni), Salvatore Magrì (37 anni), Vincenzo Verga (42 anni), Mariano Massimino (30 anni), Antonino Pettinato (52 anni). Altre due o tre persone sono scappate all’arresto. Sono accusati di furto aggravato e ricettazione di auto. 

Le indagini sono partite già alle prime luci dell’alba. Sarebbe stato Maurizio Contarino, esperto nel manovrare mezzi escavatori, a contattare telefonicamente a Mariano Massimino per la ricerca di un fabbro. Gli agenti, intercettando il segnale gps della macchina di Contarino, hanno trovato i componenti del gruppo all’interno di un’officina, un capannone nella frazione acese di Pennisi riconducibile ad Antonino Pettinato. La banda, grazie a flex e altri attrezzi, sarebbe stata sorpresa a forzare il bancomat, «verosimilmente per spartirsi il provento del delitto commesso in nottata», scrivono le forze dell’ordine in una nota.

Una volta sorpresi dagli agenti, i componenti hanno tentato la fuga, ma sette di loro sono stati fermati. Nel capannone, oltre al bancomat che è stato riconsegnato a un responsabile di Poste italiane, è stata trovata un’Alfa Romeo 147 e un autocarro Fiat Iveco. 

Redazione

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