Acireale, ancora polemiche sulla villa Belvedere M5s: «Non è vero che la relazione è pubblica»

Torna a esplodere la polemica sulla villa Belvedere di Acireale. Protagonisti della disputa, stavolta, la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Angela Foti e il sindaco Roberto Barbagallo. Ad accendere gli animi è stata in mattinata una conferenza stampa indetta dal locale M5s a cui ha preso parte anche l’onorevole. All’ordine del giorno, la realizzazione dei lavori di ristrutturazione del principale giardino pubblico acese. Parco che – dopo essere stato inaugurato ad aprile 2014 dall’amministrazione uscente targata Nino Garozzo – è stato prima chiuso dopo la caduta di un grosso ramo e poi parzialmente riaperto l’autunno scorso. Ma che ancora oggi rimane per larga parte non fruibile dalla cittadinanza. Come se non bastasse, intorno ai lavori di recupero della villa – costati complessivamente oltre otto milioni di euro, provenienti dalla comunità europea – da più di un anno aleggiano numerose ombre che hanno portato anche a un esposto alla Procura della Repubblica di Catania.

«Analizzando la qualità dei lavori effettuati e quanto invece previsto dal progetto – dichiara il gruppo M5s – abbiamo trovato numerose criticità come nel caso della risarcitura del muraglione del Belvedere principale che non è stata eseguita. Per quanto riguarda, invece, il mosaico centrale, sono pessimi i risultati costati circa 55mila euro». Le carenze inoltre riguarderebbero anche lo smontaggio e il rimontaggio delle ringhiere e l’integrazione delle parti mancanti delle opere forgiate inerenti le recinzioni artistiche e i cancelli di ingresso della villa: «Nessuno di questi lavori è stato fatto a regola d’arte» denunciano i pentastellati, secondo i quali poca chiarezza avrebbe riguardato le liste settimanali dei lavori in economia: «Da lì si dovrebbero evincere le lavorazioni e gli interventi effettuati – dichiara Foti – ma siamo riusciti a ottenerne solo una, nella quale peraltro vengono descritti lavori mai eseguiti».

In alcuni casi, inoltre, sempre secondo il M5s, gli interventi sarebbero stati caratterizzati da maggiorazioni dei prezzi poco giustificate stando ai risultati ottenuti: «Nel caso della pavimentazione in cocciopesto – si legge nella nota -, oltre al costo che ci sembra eccessivo, è stata prevista una ulteriore maggiorazione di prezzo per le parti in pendenza, per più di 39mila euro. Le botole in lamierino zincato, collocate nelle zone dove insiste la pavimentazione con la ghiaia, risultano divelte o danneggiate per cui non sono a norma di legge. E infine, le cunette laterali in ciottoli, nonostante il costo di oltre quattromila euro, non sono state restaurate a regola d’arte».

A replicare alle dichiarazione del Movimento 5 stelle è stato il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, con una nota diffusa dall’ufficio stampa. Il primo cittadino, più che soffermarsi sui rilievi fatti dai pentastellati, ha risposto in merito alla lentezza con cui sarebbe stato affrontato l’iter di riapertura del parco. E, nello specifico, la mancata divulgazione della relazione prodotta dalla commissione di verifica nominata dallo stesso Barbagallo l’estate scorsa. Secondo il sindaco, da parte dell’attuale amministrazione non ci sarebbe stato alcun interesse a tenere nascosto il documento: «La relazione è stata subito trasmessa sia agli uffici tecnici del Comune, sia alla ditta esecutrice dei lavori, che è stata già allora esortata a intervenire. Tengo a precisare – si legge nel comunicato – che la relazione della commissione, che riporta minuziosamente tutte le criticità rilevate e presenti nel giardino, non è stata di certo occultata, non si tratta di un documento segreto ed è un atto disponibile per chi ne richieda l’accesso».

Di avviso diverso, però, è la deputata regionale che a MeridioNews fa sapere come in realtà nei mesi scorsi il Movimento 5 stelle avesse già cercato di recuperare la relazione, senza però riuscirci. «Rimango allibita – dichiara telefonicamente Foti -. Abbiamo fatto un accesso agli atti già ad aprile, ma senza ottenere mai risposta. Come se non bastasse, mi era stato detto in modo informale che la relazione non poteva essere diffusa poiché prodotta da una commissione che aveva lavorato a titolo gratuito, quasi in via confidenziale». Le difficoltà a reperire informazioni in merito a quanto rilevato dai tecnici erano emerse già in primavera quando, in seguito alla diffusione di alcune indiscrezioni sui contenuti del documento, alcuni malumori avevano caratterizzato i rapporti all’interno della maggioranza.

Intanto mancano le certezze in merito ai tempi che bisognerà ancora attendere prima che la villa Belvedere venga riaperta in via definitiva: «Il parco fu inaugurato senza il necessario collaudo – dichiara il Comune -. La relazione è arrivata solo a fine settembre, i collaudatori hanno rilevato le criticità da sanare e dato parecchie prescrizioni necessarie per ottenere il certificato entro il 31 dicembre 2015. I tempi in attesa del collaudo si sono allungati, ma non credo si possa in alcun modo accusare questa amministrazione di non aver agito sulla questione dei lavori di riqualificazione del giardino Belvedere con la massima correttezza».


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