La madre di una bimba di quattro anni ha notato alcuni cambiamenti nella figlia. Confrontandosi con altri frequentatori della struttura, sono emersi disagi simili. Da qui la decisione di sporgere una denuncia ai carabinieri. I militari indagano per capire se si tratta di reali maltrattamenti o episodi di rimprovero ingigantiti
Aci S. Antonio, «la maestra maltratta i bambini» L’accusa dei genitori di una scuola materna
Si sarebbe resa responsabile di maltrattamenti su diversi bambini. È questa l’accusa rivolta da alcuni genitori a un’insegnante di una scuola pubblica materna di Aci Sant’Antonio, dopo aver notato cambiamenti nell’umore dei figli. La vicenda, che richiama alla memoria episodi simili accaduti negli scorsi anni in altre città italiane, risale alla fine di settembre. La prima a impensierirsi è stata la madre di una bambina di quattro anni che ha ravvisato strani comportamenti nella figlia: la piccola, infatti, avrebbe mostrato un’insolita difficoltà a dormire e un modo violento di giocare con le bambole. Alla richiesta del perché di quegli atteggiamenti, la bambina avrebbe raccontato e mimato le «botte» ricevute dalla maestra all’interno dell’aula.
Allarmata ma allo stesso tempo incredula nel vedere la figlia impaurita dall’insegnante, la donna ha chiesto spiegazioni venendo però rassicurata dalla stessa maestra circa il fatto che il timore della piccola riguardasse meramente la penombra nella quale venivano svolte le lezioni. Quella spiegazione, tuttavia, si è scontrata presto con il racconto di altre mamme che hanno confermato come anche i loro figli avessero parlato dei comportamenti violenti dell’insegnante. Tali coincidenze hanno dunque portato i genitori a sporgere denuncia presso la locale caserma dei carabinieri.
Da allora sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Acireale, con il compito di capire se ci si trovi davanti a un caso reale di maltrattamenti o se invece singoli episodi di rimprovero siano stati in qualche modo ingigantiti dai familiari degli alunni. A complicare in tal senso l’accertamento della verità ci sarebbero due elementi: la mancanza di certificazioni mediche o altri dati incontrovertibili che attestino le presunte violenze e, soprattutto, il fatto che l’insegnante poco dopo la denuncia si sia ritirata provvisoriamente dal lavoro per malattia e da allora non abbia più fatto ritorno nell’asilo.