Aci Catena, votato l’aumento della tassa sui rifiuti «Manovra obbligata». Opposizione: «Scelta politica»

Un incremento del 17 per cento sulla tassa annuale sui rifiuti. La maggioranza del Consiglio comunale di Aci Catena vota il Piano economico finanziario (Pef). La parola Tari risuona sul versante orientale della Sicilia, sentita e risentita, diventata quasi un incubo. Il motivo sta tutto nel problema delle discariche ormai sature. E se a Catania il nodo sull’aumento Tari è da sciogliere per l’impossibilità nei numeri di votare l’eventuale modifica, ad Acireale l’aumento è avvenuto. Da oggi si aggiunge anche Aci Catena, dove con 8 consiglieri favorevoli e due contrari è stato approvato il Piano economico finanziario con l’aumento della Tari. «Nessuno avrebbe voluto votare un aumento di nessuna tassa in questo momento storico – afferma il vicesindaco, nonché assessore al Bilancio e all’Ecologia Davide Quattrocchi a MeridioNews – ma, come tutto il comprensorio servito da Sicula Trasporti, ci troviamo nella necessità di adeguarci a prezzi abnormi. La strada, in attesa che la politica regionale si svegli, è quella di aumentare la percentuale di differenziata. La demagogia sterile la lasciamo a chi pensa si possa ancora fare politica così».

Il riferimento di Quattrocchi va a Giuseppe Aleo. Primo sindaco non eletto, Aleo esponente dell’opposizione, ha contestato la manovra della giunta guidata dalla neosindaca Margherita Ferro insediatasi lo scorso 12 giugno. Aleo insieme agli altri due consiglieri gruppo Se puoi sognarlo, puoi farlo hanno abbandonato l’aula al momento del voto. «In questi anni, con la precedente amministrazione, abbiamo cercato di ridurre la tassa dei rifiuti senza mettere le mani in tasca ai cittadini, si era prevista anche una copertura per questi costi. Un aumento del genere si poteva evitare – afferma Aleo – Ho paura che da questa manovra, tra l’altro, possono essere toccati anche gli sgravi per le famiglie con disabili o chi conferisce nell’isola ecologica. Mi spiace – prosegue Aleo – per i due componenti del gruppo Prima l’Italia che, pur votando no, sono rimasti in aula determinando il numero legale per la votazione». La seduta di Consiglio, che oggi, non è stata trasmessa in diretta streaming sui social «a causa di problemi tecnici», si era aperta proprio con Aleo che contestava un refuso all’interno del documento che oggi doveva passare al vaglio dell’aula.

Una misura evitabile e troppo severa, dunque, secondo Aleo per un Comune che tuttavia dovrà fare i conti con gli effettivi aumenti dei costi per tonnellata del conferimento dell’indifferenziato nella piattaforma di Lentini di Sicula trasporti. Stando ai documenti visionati da MeridioNews, Sicula, la società attualmente guidata dagli amministratori del tribunale di Catania dopo il sequestro ai fratelli Leonardi, ha proposto ai Comuni 260 euro a tonnellata per il mese di agosto. Mentre, a partire da settembre la cifra salirebbe a 300 euro a tonnellata. Da Sicula trasporti – ormai satura – i rifiuti vengono trattati e separati nell’impianto di Tmb e mandati nelle altre discariche, a Siculiana, nell’Agrigentino e nella discarica di Gela. I prezzi, infatti, tengono conto delle tariffe fatte da Catanzaro Costruzioni, ditta che per abbancare i rifiuti a Siculiana chiede circa 140 euro a tonnellata. Mentre per abbancare i rifiuti nella discarica di Gela sono necessari 120 euro più iva. Sicula in tutto questo tiene conto anche delle tariffe richieste dagli impianti che si trovano fuori dall’isola: in questo caso il costo si aggira dai 300 ai 350euro. Tutto ciò in attesa che possa essere individuato un impianto per portare i rifiuti fuori dai confini nazionali. Ma i prezzi potrebbero calare se gli impianti di Gela e Siculiana continuassero a dare il proprio contributo.


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