Una notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno, sorprendendo amministratori e cittadini. Il ministero dell’Ambiente ha predisposto la cancellazione d’ufficio dell’impresa Ef servizi ecologici dall’Albo nazionale dei gestori ambientali. Risultato: raccolta dei rifiuti bloccata ad Aci Catena, il Comune dove l’azienda gestisce la nettezza urbana. «Davanti alla comunicazione dalla ditta sui dipendenti che non potevano più lavorare – commenta il vicesindaco e assessore all’Ecologia Giovanni Pulvirenti – siamo rimasti di stucco. Non capiamo il motivo di una decisione che, a questo punto, scavalca quella assunta dal ministero degli Interni, ovvero l’invio del commissario prefettizio Michelangelo Patanè, attualmente amministratore straordinario della ditta».
L’azienda di Misterbianco è infatti posta sotto interdittiva antimafia da qualche anno. Quando il proprietario, l’imprenditore catanese Vincenzo Guglielmino, è finito in manette nel corso dell’operazione Piazza pulita con l’accusa di avere agito per conto del clan Trigila nel Siracusano. Il provvedimento del ministero dell’Ambiente – che cancella la Ef dall’Albo dove tutte le società del settore devono essere iscritte, obbligate anche a presentare documenti di idoneità – reca la data 10 ottobre 2018.
Una tegola non da poco, dunque, per Aci Catena, scossa peraltro dall’inchiesta Aquilia che ha portato all’arresto, fra gli altri, dell’ex sindaco e deputato regionale Raffaele Pippo Nicotra insieme ad alcuni presunti componenti del clan mafioso Santapaola. D’altra parte, però, la cancellazione della Ef non è altro che l’ultimo capitolo di una travagliata vicenda che va avanti dal 2015, l’anno in cui la ditta di Misterbianco si aggiudica la gara d’appalto settennale sulla concorrente Senesi. In primavera la ditta viene raggiunta da una prima interdittiva antimafia, poi annullata nel 2016. Nel 2017, come detto, il ritorno nella black list prefettizia. La situazione peggiora con l’inchiesta Gorgoni, arrivata a novembre. Il palcoscenico è ancora Aci Catena, il tema caldo sempre i rifiuti. Emergono i presunti legami tra ditte, amministrazioni locali e le cosche Cappello e Laudani, con in prima linea sempre Vincenzo Guglielmino, l’ex sindaco Ascenzio Maesano e Rodolfo Briganti, amministratore della Senesi che nel frattempo era diventata il gestore transitorio della nettezza urbana.
La Ef, a gennaio ritornata a svolgere il servizio dopo aver il ricorso alla giustizia amministrativa per l’annullamento dei provvedimenti prefettizi, attualmente è in liquidazione. In estate i dipendenti lamentavano la copertura di alcune ore non previste da contratto. «I lavoratori sono sorpresi quanto i cittadini – spiega il sindacalista Concetto Viglianisi – e ci chiediamo adesso cosa ne sarà di loro». L’amministrazione del sindaco Nello Oliveri intanto prova a correre ai ripari. Si cerca di definire possibili alternative: «La prefettura ci ha detto di convocare una ditta per affidare il servizio in via provvisoria – spiega il vicesindaco Pulvirenti – al massimo per tre mesi o sei mesi». Una seconda possibilità potrebbe essere di riportare la stessa Ef a svolgere il servizio: «L’azienda ha impugnato l’atto ministeriale e si sta appellando al Tar per richiedere una eventuale sospensione della cancellazione entro le prossime 48 ore», conclude Pulvirenti.
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