Aci Catena, il Consiglio approva la consulta giovanile Polemica in aula, chieste le dimissioni dell’assessore

Dopo uno stallo durato sei mesiAci Catena avrà la consulta giovanile. La decisione è arrivata dopo l’approvazione del regolamento votato ieri sera in consiglio comunale. Un passaggio salutato con soddisfazione dalla maggioranza, «una pagina storica per Aci Catena», come l’ha definita l’assessore alle Politiche giovanili Angelo Russo. E fin qui la storia potrebbe dirsi a lieto fine, considerando che dopo anni di discussioni, la missione è andata in porto. Ma per un consiglio comunale che esulta, dietro ci sono anche due fatti non di poco conto. Il primo è la richiesta di dimissioni dello stesso Russo formulata dal consigliere di opposizione Davide Quattrocchi, unico astenuto alla votazione. Mentre il secondo fatto da registrare sono le dimissioni rassegnate da Mirko Sancrivori, consulente alle Politiche giovanili incaricato dall’amministrazione, il cui incarico starebbe comunque per scadere. I due gesti, però, partono da motivazioni comuni: ovvero farebbero riferimento alla decisione dell’assessore Russo di sottoscrivere le modifiche al regolamento apportate da alcuni consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, in queste ultime settimane. Questo ha significato la variazione di alcuni passaggi al regolamento presentato da Sancrivori sei mesi fa, documento avallato inizialmente da Russo.

«Dopo gli emendamenti presentati dai consiglieri, il consiglio direttivo è stato portato da sette a cinque unità – afferma Sancrivori a MeridioNews -. Ma, soprattutto, è scomparsa l’incompatibilità nel caso di parentela fino al secondo grado tra i componenti del consiglio direttivo e le cariche politiche sia locali che nazionali». Sempre per quanto riguarda il consiglio direttivo, possono essere eletti tutti i rappresentanti di sigle sindacali, rappresentanti di istituto e universitari, ma non può essere votato chi non è iscritto ad associazioni, a meno che non ci sia la sottoscrizione da parte di cinque cittadini.

«Considero finito il mio incarico una volta che il regolamento è arrivato in consiglio – continua -, anche se in effetti la consulenza scadrebbe a dicembre. Nonostante sia stato approvato il tutto con diverse modifiche, mi auspico per il bene della città che quest’organo funzioni realmente». Le arringhe fatte da Sancrivori si allegano alle richieste di dimissioni formulate da Quattocchi, piombate a sorpresa nel silenzio dell’aula consiliare: «Mi sono astenuto perché la proposta che abbiamo sposato oggi non è quella avallata dall’assessore sei mesi fa – rincara Quattrocchi -. Oggi l’assessore ha dimostrato di essere tornato indietro rispetto al regolamento proposto dal consulente che lui stesso ha nominato. Non è stato capace di ottenere voto favorevole dalla sua stessa maggioranza: pertanto io la invito a dimettersi».

La replica di Russo non si fa attendere: «Oggi abbiamo approvato la consulta, cosa che in precedenza due miei colleghi durante la passata amministrazione non hanno potuto fare». Il riferimento dell’assessore va all’ex giunta guidata da Ascenzio Maesano. Quando, nonostante le 40 commissioni consiliari, non si riuscì a portare un regolamento in consiglio. «Forse in passato avevano paura di scontrarsi in consiglio, così hanno ritirato le proposte – dichiara – io non l’ho fatto, né la proposta è stata stravolta: la partecipazione continua a essere libera e abbiamo anche allargato la fascia di età». Infine punta il dito contro il consigliere che lo ha sfiduciato: «Qualsiasi decisione spetta al sindaco. Avevo messo in conto la possibilità di perdere il mio ruolo, ma non posso accogliere la richiesta di un consigliere che tra l’altro si espresso contro l’approvazione – conclude -. Con molta maturità quest’aula ha scelto per la costituzione della consulta: è un punto di partenza e credo che siamo entrati nella storia».

Carmelo Lombardo

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