Nel cimitero mancano i loculi, così il Comune ha deciso di inumare i feretri in alcune fioriere. È successo ad Aci Catena. In queste ore, infatti, il caso della città etnea è finito pure sulle cronache nazionali, dopo essere stato segnalato dal consigliere di opposizione Davide Quattrocchi. Una situazione sicuramente spiacevole che ricorda quella vissuta a Palermo, dove alcuni cittadini, in attesa che si liberassero dei loculi, sono stati costretti a tenere il feretro col proprio caro in casa più del previsto.
«Comprendiamo il dolore delle famiglie, ma abbiamo dovuto adottare questa soluzione nell’attesa che si possano concludere i progetti di ampliamento nel cimitero – afferma l’assessore al ramo Giovanni Pulvirenti a MeridioNews – Posso assicurare che non c’è stata alcuna violazione: si tratta di vasche in cemento dalle dimensioni adeguate. Questo intervento è temporaneo, in attesa delle sistemazioni definitive».
Finora sono trentasei le inumazioni nelle fioriere. La richiesta di ampliare i posti del cimitero con dei vasconi in cemento era già stata avanzata nel 2018 dalla apposita commissione consiliare. Ad agosto 2020, dopo aver valutato la situazione e accolto la proposta dei consiglieri, gli uffici del Comune ricevono i pareri favorevoli sugli aspetti igienico sanitari da parte dell’Asp di Acireale. Pareri che sono stati rinnovati a novembre del 2020. Contattata da questo giornale, l’Asp di Acireale fa sapere inoltre che in queste ore si stanno effettuando delle verifiche, ma assicurano che i comparti in cemento rientrano nei parametri previsti.
Se da un lato tutto è stato fatto secondo le normative esistenti, dall’altro lato è anche vero che al momento il problema rimane. Si attendono ancora due progetti di ristrutturazione del cimitero. Sono passati più di dieci anni e tre amministrazioni, ma i lavori nel camposanto catenoto devono ancora vedere la luce. Le iniziative previste sono un project financing con cui la ditta incaricata dovrà occuparsi della realizzazione di tombe ipogee a quattro posti, della sistemazione della vecchia chiesa e della creazione di un forno crematorio. «Su questo fronte siamo quasi in dirittura d’arrivo – sottolinea Alfio Grassi, direttore degli uffici comunali – Siamo nella fase esecutiva del progetto. In questi anni oltre ai passaggi burocratici, abbiamo dovuto fare i conti anche con un ricorso tra le due ditte».
L’altro intervento sul cimitero vede anche la realizzazione di ulteriori 120 loculi, ma i lavori non possono essere ancora portati avanti a causa del bilancio comunale, che non è stato ancora approvato. «Se non prima avremo il bilancio, non possiamo operare – conclude Grassi – Anche qui siamo nella fase esecutiva del progetto».
Nell’attesa che tutto si sblocchi, diverse sono state le idee e le proposte su questo fronte. Una su tutte era stata avanzata da alcuni parroci della zona: su tutti don Gaetano Pulvirenti, della parrocchia di Santa Lucia, ad Aci Catena. Pulvirenti, che del cimitero è il cappellano, aveva consigliato alle amministrazioni di destinare una parte della nuova chiesa alle sepolture. Ma niente è stato fatto. Intanto si spera in un destino più fortunato per tutta la struttura. Solo due anni fa fu presa di mira da alcuni vandali, che nella notte devastarono diverse tombe e vasi.
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