da Giuseppe Scianò
leader del Fronte nazionale siciliana
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ricordano che, proprio in questi giorni, ricorre il 98° anniversario dellintervento del REGNO DITALIA nella prima GUERRA MONDIALE.
Guerra, – a quella data, – già in corso e nella quale lItalia si inseriva nellambito della ALLEANZA promossa dalla Francia, dalla Gran Bretagna e dallImpero Russo, contro lImpero Austro-Ungarico e contro lImpero Germanico.
Ovviamente, erano scesi in campo anche non pochi, fra gli Stati, piccoli e grandi, rispettivamente alleati con luna o con laltra potenza in lizza. E sarebbero intervenuti, – in un secondo tempo ma in modo decisivo, – persino gli STATI UNITI dAMERICA.
Non a caso ed a lungo, quella guerra (iniziata nel 1914 e terminata nel 1918) fu chiamata LA GRANDE GUERRA. Si pensava, infatti, (purtroppo erroneamente) che non vi sarebbe stata più unaltra guerra di tali dimensioni, con milioni di morti.
Il Governo italiano, guidato da Vittorio Emanuele Orlando (siciliano), potè alla fine dei combattimenti partecipare alla Conferenza di Pace dei Paesi vincitori proprio grazie allimpressionante numero dei Caduti delle Forze Armate del Regno dItalia: 600.000.
Non fu evidenziato un altro fatto altrettanto impressionante. E cioè che i Siciliani Caduti furono ben 65.000. La Sicilia, cioè, fu fra le Regioni italiane, quella che ebbe, in assoluto ed in proporzione, il maggior numero di morti in guerra.
Nonostante fosse la Regione più lontana dal FRONTE e dalla pur vasta area nella quale erano avvenute le maggiori operazioni belliche. E ciò vale anche per le battaglie navali. La Sicilia non ne era stata affatto coinvolta.
In poche parole: la Sicilia, in quella circostanza, non fu, come territorio, investita dagli eventi bellici veri e propri, se non per le conseguenze negative dei disagi e dei costi della Guerra. Ma fu condannata a dare un altissimo contributo in termini di sangue e di soldati caduti, perché mandati spesso incontro a sicura morte.
Si usava, allora, unespressione orribile: come CARNE DI CANNONE. Come numero di morti, i Siciliani erano seguiti dai Sardi e dai Meridionali. (a destra, foto tratta da impariamoascrivere.it)
Non aggiungiamo altri dettagli perché i numeri parlano da soli.
Le COLONIE INTERNE del Regno dItalia che dalle conseguenze negative della Guerra sarebbero state ulteriormente danneggiate – avevano subìto le più grosse perdite di vite umane. Le Regioni del Nord, invece, pur avendo avuto i loro disagi, uscivano dalle vicende belliche ulteriormente avvantaggiate. Ed anche ulteriormente arricchite .. in tutti i sensi. Soprattutto in termini di industrie, di produttività e delle forniture di guerra effettuate.
Detto questo, va puntualizzato che come Siciliani siamo orgogliosi del comportamento, spesso eroico, dei nostri soldati. Ma come Siciliani abbiamo il dovere ed il diritto di pretendere GIUSTIZIA e VERITA sul perché di tanti morti Siciliani ed anche Napoletani e Sardi. Sullesistenza o meno di vere e proprie discriminazioni etnico-politiche che non sono state, probabilmente, affatto casuali. Sospetto il motto del Primo Ministro Vittorio Emanuele Orlando: RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE.
LFNS Sicilia Indipendente, da parte sua, promuoverà iniziative di studio, di ricerca e di approfondimento.
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