Dopo l'incontro in prefettura, il sindacato Sunia e il nosocomio, a cui appartengono i locali da anni occupati da diverse famiglie, sembrano disposti a trovare una soluzione per gli inquilini, evitando decisioni drastiche
Via Gallo, rinviato lo sfratto dai locali del Policlinico «Azienda sanitaria disponibile a eventuale accordo»
«Il prefetto ha confermato il rinvio dello sfratto e la volontà di non dare mandato ad alcuna esecuzione. Entro quindici giorni formuleremo un nuovo accordo che proverà a mettere d’accordo le parti e quindi regolarizzare gli abitanti». Riflettori ancora puntati sui locali di via Gallo 4-6 e via Sant’Elena 6-12 appartenenti al Policlinico di Catania. Dopo le azioni del sindacato per evitare lo sfratto, adesso arriva la soddisfazione del Sunia, sigla che difende il diritto alla casa, che da mesi segue la storia degli occupanti che da circa 30 anni abitano nello storico quartiere Antico corso. Il sindacato si dice «soddisfatto» dopo l’ultimo incontro in prefettura di queste ore per trovare una soluzione che possa essere condivisa sia dagli inquilini che dalla proprietà. Le abitazioni, donate da un privato all’azienda sanitaria, da quasi tre decenni sono abitate da diverse famiglie che, vedendo gli immobili inutilizzati, nel corso del tempo li hanno ristrutturati e hanno evitato che andassero incontro ad ammaloramenti.
Proprio per questo motivo gli inquilini hanno più volte tentato di proporre all’azienda sanitaria una trattativa volta alla regolarizzazione dietro il pagamento di un regolare canone d’affitto. Ma se da un lato sembrava esserci la disponibilità, di fatto il Policlinico si è opposto rivolgendosi anche al tribunale. Sulla vicenda infatti ci sono due sentenze, che partono dal 2006 e si sono concluse dopo oltre dieci anni, che impongono agli inquilini di lasciare gli immobili. In più il tribunale ha condannato i cittadini a pagare delle somme per tutto il tempo in cui hanno occupato i locali. Lo sgombero era fissato per il prossimo 24 gennaio. Nonostante tutto gli occupanti non si sono arresi e hanno posto la quesitone all’attenzione del Sunia. La proposta è quella di donare gli immobili in cambio di un canone di locazione: «Un nuovo accordo che tenga conto del pagamento delle somme richieste in sentenza ma anche di canoni d’affitto molto bassi in modo tale che la somma da pagare ogni mese per le famiglie sia sopportabile – dichiara Giusi Milazzo di Sunia – il prefetto ha svolto un’importante opera di mediazione ma anche il sindaco, Salvo Pogliese, ha espresso la sua volontà di collaborare per chiudere la vertenza»
Il sindacato ha accolto anche le parole dei dirigenti del Policlinico ed è pronto a trovare una soluzione in tempi brevi. Tuttavia, scrive Sunia in una nota: «chiediamo però al prefetto che sul tema dell’emergenza abitativa ci sia più attenzione e in senso più ampio, avviando atti concreti da parte dell’amministrazione comunale – conclude il sindacato – il Sunia continuerà a seguire la vertenza in collaborazione con il Comitato casa reddito lavoro e con molte associazioni e forze sociali e politiche, sperando in un’inversione di tendenza sull’assegnazione dei locali pubblici dismessi». La vicenda in questi giorni ha riacceso il tema dell’emergenza abitativa nella città etnea. Tanto che anche alcune espressioni politiche, in un’assemblea pubblica svolta per l’occasione il 17 gennaio, avevano chiesto un incontro in prefettura per trovare una soluzione alla questione. All’incontro avevano partecipato la deputata regionale del Movimento Cinque Stelle, Gianina Ciancio, Pierpaolo Montalto di Sinistra Italiana, Angelo Villari segretario del Partito democratico e il deputato all’Ars Claudio Fava.