A Santa Flavia, a due passi da Bagheria, ci sono grossi timori per due progetti edilizi in un'area che si trova nei pressi della storica residenza settecentesca. «Beni unici nel territorio, andrebbero tutelati», spiega a MeridioNews Vittorio Fiasconaro
Cemento e case minacciano l’area di villa Filangeri Il caso finisce all’Ars. «Introdurre il vincolo indiretto»
Evitare che una colata di cemento invada la grande area verde attorno a villa Filangeri e alla basilica Soluntina. A Santa Flavia, a due passi da Bagheria, crescono i timori per un’attività edificatoria nei terreni che circondano la storica dimora del ‘700, oggi sede del Comune ma un tempo ritrovo estivo di villeggiatura della famiglia Filangeri. Proprio accanto c’è la basilica, anche questa acquistata dalla nobile famiglia. Al centro del caso ci sono due progetti. Il primo, i cui lavori sono già iniziati, riguarda la costruzione di un palazzo alto dieci metri con 24 alloggi distribuiti su tre piani. «Il tutto distante appena 59 metri dalla dimora», spiega a MeridioNews l’avvocato Vittorio Fiasconaro, nel 2017 candidato a sindaco di Santa Flavia con il Movimento 5 stelle.
L’altra operazione, nei pressi dei muri della villa, in zona C, riguarda un piano di lottizzazione per la costruzione di alcune villette. «Il Comune – aggiunge Fiasconaro – per ora ha fermato i lavori perché uno dei proprietari ha dei problemi con la certificazione antimafia. C’è in ballo un ricorso al tribunale amministrativo regionale per decidere sulla lottizzazione in vista dell’utilizzo in ambito edilizio». Il timore è che tutta la zona, con un grande terreno al confine con il territorio di Bagheria, faccia gola per nuove costruzioni. «Negli anni tutte le ville settecentesche della zona, a eccezione di villa Filangeri, – va avanti l’avvocato – hanno beneficiato dei vincoli della Sovrintendenza con l’introduzione di una zona di rispetto». Attraverso quello che tecnicamente prende il nome di vincolo indiretto, chiamato a tutelare il bene tramite alcune prescrizioni destinate alle aree o agli edifici circostanti e non necessariamente confinanti.
«Si è scoperto che il Comune ha dato le autorizzazioni in virtù di questa mancanza. Ad aprile tuttavia hanno ampliato il procedimento per l’introduzione del vincolo, escludendo però le porzioni in cui insistono già i progetti edilizi autorizzati», conclude. La questione Santa Flavia è finita anche sui tavoli dell’Assemblea regionale siciliana attraverso un’interrogazione del deputato pentastellato Giampiero Trizzino. Destinatari il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore regionale alla Cultura Alberto Samonà.
«Villa Filangeri e la basilica Soluntina non risultano inseriti nell’elenco ufficiale dei vincoli sui beni architettonici e tra quelli oggetto di tutela consultabile sul sito del Ministero dei beni culturali – si legge nell’interrogazione – sembrerebbe, dunque, che non sia mai stato adottato alcun decreto di vincolo specifico per i due monumenti in questione». L’unica via d’uscita per il deputato regionale è l’apposizione del vincolo indiretto ai proprietari dei fondi, «in maniera tale da determinare l’immodificabilità del relativo terreno, compresa la fascia dei terreni in zona C e B oggetto dei due progetti edilizi».