Ci sono voluti più di vent'anni, tra lavori e lungaggini, perché i locali tornassero a ospitare il patrimonio dello studioso palermitano. «Per la riapertura abbiamo anche delle novità», annuncia a MeridioNews la responsabile Eliana Calandra
Da domani riapre (per davvero) il museo dedicato a Pitrè Direttrice: «Tra gli scongiuri, speriamo nei fine settimana»
«Mercoledì riapriremo il museo Pitrè, nella speranza da giorno 27 di potere accogliere i visitatori anche nei fine settimana». Eliana Calandra, direttrice del museo palermitano dedicato a Giuseppe Pitrè, sorride mentre annuncia che da domani il museo aprirà definitivamente i battenti. La struttura, attigua alla palazzina cinese e immersa nel parco della Favorita, ha accolto il patrimonio dell’etnologo palermitano dal 1935, anno in cui Giuseppe Cocchiara – studioso sulle orme di Pitrè – decise di trasferirvi parte del patrimonio dell’intellettuale. Il museo si snoda attorno a un cortile centrale. Nel corso degli anni, la Regione ha restaurato la palazzina cinese, mentre il Comune si è occupato dei locali dedicati a Pitrè.
La riapertura arriva dopo una serie di ristrutturazioni condite da lungaggini burocratiche. «Dal 1999 è stato al centro di lavori durati oltre dieci anni – spiega Calandra a MeridioNews – Dopodiché, tra il 2012 e il 2015, si è avviata una seconda fase di interventi per l’allestimento interno delle collezioni». Mentre si attendevano i lavori del museo, tutte le collezioni – inclusa la biblioteca – sono state trasferite a palazzo Tarallo, nel quartiere dell’Albergheria. «In un primo momento, il museo è rimasto in parte aperto – aggiunge – Poi, nel 2015, sono iniziati i lavori di riallestimento, che comprendevano pure gli impianti, l’illuminotecnica e gli apparati didattici».
La grande collezione libraria di Pitrè è rimasta a palazzo Tarallo, dove continuerà a essere visitabile. Mentre il museo, le cui storiche stanze compaiono accanto a quella che è stata residenza di Ferdinando di Borbone, è pronto per proporre un ampio ventaglio tematico, incluse delle novità rispetto al passato: su tutte le sale tematiche e un’area dedicata a Pitrè. Lo scorso dicembre, a lavori completati, i locali del museo hanno ospitato alcuni artisti per delle esibizioni in streaming. «A causa delle restrizioni dovute al lockdown e anche per un caso di Covid tra il personale, abbiamo dovuto chiudere di nuovo – conclude Calandra – Adesso siamo pronti e, tra gli scongiuri, speriamo di potere offrire il servizio al pubblico anche nel fine settimana».