Rap, fumata grigia per mobilità del personale da Reset Zacco: «Iter bloccato da motivazioni non più tollerabili»

Nulla di fatto ancora per il passaggio degli operai del bacino Reset alla Rap per colmare le carenze di personale dell’azienda che si occupa della gestione e della raccolta dei rifiuti a Palermo. L’ultima fumata grigia è arrivata ieri, con l’incontro in sesta Commissione, dove non si è potuto fare altro che prendere atto della mancanza di un atto di indirizzo dell’amministrazione e da parte del Cda Rap. 

E dire che in più occasioni era stato il sindaco, alla presenza del presidente della partecipata, a rimarcare la necessità del passaggio del personale «nonostante il parere dei sindacati». Nonostante tutto comunque il processo va avanti. 

«Con rammarico ho dovuto constatare l’assenza del presidente Rap – dice il presidente della commissione, Ottavio Zacco -dispiace questo atteggiamento poco collaborativo da parte del direttore generale e dei vertici dell’azienda. Pur condividendo le preoccupazioni dei sindacati e fermo restando l’attenzione massima da parte di tutta la politica palermitana per mettere in sicurezza la Rap, non sono più tollerabili le astruse motivazioni per cui ad oggi non si è ancora concluso l’iter della mobilità, malgrado, nel mese di novembre, lo stesso presidente Norata, aveva comunicato che avrebbe concluso il passaggio del personale entro il 2 gennaio».

«Dispiace – continua Zacco – che durante l’audizione di oggi, il direttore non abbia saputo dare una data certa e tantomeno nessuna valida motivazione per giustificare tale ritardo, malgrado sia uno dei principali responsabili del procedimento. Il Cda ha ulteriormente rafforzato la direttiva dell’amministrazione con una delibera del 21 dicembre dando mandato agli uffici competenti di dare attuazione alla delibera di giunta 178/2019, seguendo le indicazioni espresse dal Sindaco e di porre in essere ogni adempimento necessario all’assunzione evidenziando che non comporta costi legati alla fase iniziale all’assunzione e che i costi successivi all’ assunzione sono già previsti nel budget, avendo recepito le spese correlate al piano dei fabbisogni del personale già approvato, ma nonostante ciò il direttore non ha saputo dire perché le assunzioni sono bloccate».

«Questa situazione oltre a compromettere i servizi essenziali alla città, anche stando alla carenza della pianta organica di Rap, costringe spesso i pochi operai in servizio a lavorare in straordinario, non riuscendo a garantire tutti i servizi, crea enormi difficoltà anche alla Reset che da anni non sa quando i 94 lavoratori usciranno dell’azienda – conclude il presidente della commissione – Auspico che il Presidente Norata faccia chiarezza rispetto all’ inosservanza delle direttive mettendo fine a questa situazione che umilia tutta la politica, i lavoratori e le loro famiglie e che si inizi da subito un confronto costruttivo al fine di risolvere i problemi di Rap, anche con il coinvolgimento delle commissioni competenti dell’Ars».


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