907 giovani medici hanno fatto richiesta di lavorare in città, rispondendo al bando della Regione, mentre Orlando chiede chiarimenti a Musumeci e al governo nazionale per una diatriba sui dati forniti a Roma e - pare - mai considerati
Palermo ancora provincia regina dei nuovi positivi Tra ospedali saturi e i tanti casi scoperti al drive-in
Mentre la Sicilia è ufficialmente stata annoverata tra le regioni in zona arancione per l’emergenza Covid, la provincia di Palermo continua a guidare la classifica giornaliera dei contagi. Nelle scorse 24 ore sono stati 352 i nuovi positivi. Un numero che risente dell’incredibile numero di casi che sta portando alla luce lo screening drive-in alla Fiera del Mediterraneo. Da venerdì scorso, giorno in cui è stato attivato il servizio, sono stati 6.501 i tamponi rapidi effettuati e di questi 615 hanno dato esito positivo, un’incidenza che si avvicina al dieci per cento. Solo nella giornata di ieri, sono state controllate 921 persone, con 73 positività emerse. Positività che non andranno tuttavia a rimpolpare i dati di domani, perché andranno confermate dagli esiti dei tamponi molecolari a cui sono state sottoposte le persone interessate subito dopo il primo risultato. Anche oggi, come negli ultimi due giorni, lo screening sarà rivolto agli studenti degli Istituti di ogni ordine e grado di Palermo e provincia. I minorenni potranno accedere al drive in, solo se accompagnati dai genitori che dovranno fornire il consenso al test per i figli. Gli stessi genitori potranno sottoporsi al tampone.
I posti letto negli ospedali tuttavia scarseggiano, con le ambulanze che ieri sono rimaste in fila per ore davanti al pronto soccorso del covid-hospital di Partinico. Situazione simile al Civico di Palermo, dove diversi pazienti positivi sono in attesa di collocazione. All’ospedale del bambini i sei posti dedicati sono tutti presi e stanno iniziando a tenere sullo stesso piano sospetti positivi e positivi per mancanza di spazio. Aspettando l’apertura dell’ex Istituto materno infantile, rimesso a nuovo dopo otto anni di inattività e promesso covid-hospital durante lo scorso lockdown, con tanto di visita del presidente della Regione Musumeci, ma ancora non operativo in tal senso; e del covid-hospital che dovrebbe sorgere tra le sale dell’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, prossimo nosocomio designato per la trasformazione.
Intanto sono in arrivo 907 medici, che hanno chiesto di poter lavorare a Palermo rispondendo all’avviso pubblico della Regione nei giorni scorsi per supportare il sistema sanitario contro il Covd-19. Si tratta di giovani appena laureati, specializzandi, professionisti in pensione e anche medici stranieri. Per accelerare la loro immissione in servizio, la sesta commissione dell’Ars ha proposto che siano contrattualizzati dalla Protezione Civile Regionale con procedure d’urgenza. L’assessore Razza si è detto favorevole, rinviando ad una verifica tecnica la possibilità di questi contratti veloci. Marianna Caronia, che ha proposto il ricorso alla Protezione Civile, afferma che «il fattore tempo nel contrasto al Covid-19 è essenziale, così come è essenziale dare il massimo di sostegno e sollievo ai medici del sistema sanitario pubblico che da mesi sono sottoposti ad una situazione di sovraccarico e stress senza precedenti, che in questi giorni si sta ulteriormente aggravando. Ricorrere a procedure d’urgenza per i contratti di nuovi medici sarà un modo per dare respiro a tutto il sistema sanitario. Palermo e i suoi ospedali ne hanno assoluto bisogno adesso».
Nel mentre il sindaco Leoluca Orlando chiede chiarimenti al governo nazionale e a quello regionale sui dati che hanno portato alla decisione di avviare il quasi lockdown sul territorio isolano e lo fa da presidente dell’Anci Sicilia. «I comuni siciliani ritengono essere assolutamente prioritaria la salvaguardia del diritto alla salute – dice – Ciò premesso, crea molti interrogativi l’affermazione del presidente della Regione Siciliana che ha dichiarato di non essere stato sentito e di non aver potuto illustrare i dati della situazione in Sicilia. Per rispetto istituzionale di tutti e, per quanto ci riguarda per rispetto istituzionale degli enti locali, chiediamo al Governo regionale di conoscere i dati forniti a quello nazionale e chiediamo un immediato chiarimento da parte del Governo nazionale. Con pari forza ribadiamo la richiesta di adeguati e immediati interventi di ristori per le categorie colpite dai provvedimenti di blocco delle attività».