Aligrup, tribunale scongiura il fallimento Scontro su Facebook tra Coop e Cgil

Scongiurato il fallimento di Aligrup. Stamattina il tribunale del lavoro di Catania ha comunicato a una delegazione di lavoratori l’esito positivo alla richiesta di concordato preventivo da parte dell’azienda di supermercati di proprietà della famiglia Scuto finita in amministrazione giudiziaria. In settimana dovrebbe essere formalizzato il decreto di ammissibilità. Sarebbe un passo importante per i duemila creditori che, in totale, aspettano di ricevere da Aligrup 150milioni di euro. Nelle casse dell’azienda, ma vincolati al tribunale, al momento ci sono 1milione e 200mila euro, frutto del primo versamento effettuato dal gruppo Arena che ha acquistato cinque punti vendita. A questi si aggiungeranno presto gli introiti derivanti dalle vendite a Re Leone (quattro supermercati) e Conad (cinque). Il via libera di oggi è una nota positiva anche per i lavoratori per cui adesso potrebbe farsi più concreto l’accesso alla cassa integrazione, mentre andranno avanti le trattative per la cessione dei punti vendita. Anche se tra i dipendenti resta il pessimismo e la sfiducia. Anche nei confronti dei sindacati.

Stamattina in piazza Verga ad aspettare il responso del tribunale c’erano un centinaio di lavoratori. Un presidio organizzato spontaneamente, con il passa parola, sui gruppi Facebook e grazie all’appoggio dell’unica rappresentanza sindacale presente, la Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori). «I sindacati dicono che le nostre proteste danneggiano le trattative, quindi si sono create spaccature tra noi lavoratori, perché molti non partecipano», spiega Sebastiano Torrisi, dipendente presso il punto vendita Centro Sicilia. Ad aumentare la rabbia ha contribuito il commento che il presidente di Coop Adriatiche, Adriano Turrini, ha postato su Facebook a margine di un articolo in cui la Cgil rimproverava proprio le cooperative per l’atteggiamento tenuto nel corso della trattativa. Turrini in sostanza spiega che Coop Adriatica e Coop Nordest hanno dimostrato da molto tempo interesse per Aligrup e che hanno inviato alla proprietà due lettere, «rimaste senza efficacia per colpa di Aligrup che ha fatto decorrere i termini». «Più di recente  – aggiunge Turrini – abbiamo reiterato in modo formale e inequivocabile il nostro interesse per alcuni punti vendita, ma non abbiamo ottenuto risposta». Quindi l’attacco ai sindacati, rei di «non aver cercato nessun dialogo con le cooperative e di fare un uso improprio delle proposte pervenutegli».

Sempre su Facebook, nella stessa discussione, è arrivata la replica di Salvatore Leonardi, della Filcams-Cgil che ha respinto le accuse e ribadito le incongruenze riscontrate in una lettera d’intenti delle Coop di cui i sindacati sono venuti a conoscenza pochi giorni fa. Tra i punti contestati ci sono la richiesta delle cooperative di un parere dell’Antitrust, l’interesse per un punto vendita già acquisito dall’azienda Re Leone, la richiesta di un ribasso del prezzo per gli affitti anche di quei punti vendita che non sono direttamente di proprietà dell’Aligrup, la volontà di acquisire subito solo l’ipermercato delle Zagare e solo a settembre tutti gli altri. «La preoccupazione non può che aumentare vedendo che la trattativa va avanti sui social network», sottolinea Paolo Magrì, presente stamani al presidio in rappresentanza della Cisal. Magrì, ricevuto in Tribunale con una delegazione di lavoratori, spiega che Aligrup ha a disposizione circa 200mila euro che l’azienda si è impegnata a impiegare per pagare una parte degli stipendi ai lavoratori, che da ottobre non percepiscono retribuzione.

Nel novembre scorso era stata presentata al Tribunale del Lavoro la richiesta di concordato preventivo in bianco, strumento di recente messo a disposizione delle aziende in debito. Da quel momento servivano 60 giorni per presentare i dettagli del piano di rientro dei debiti. Ma il Tribunale, vista la criticità della situazione, ha concesso due proroghe fino ad oggi. Dopo le recenti acquisizione di alcuni punti vendita (quattro a Re Leone e cinque alla Conad) sono rimasti circa 1200 i dipendenti Aligrup in attesa di conoscere il loro futuro.


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Il Tribunale del lavoro di Catania ha dato il via libera al concordato preventivo. L'azienda di proprietà della famiglia Scuto e in amministrazione giudiziaria ha presentato un piano di rientro dei debiti che ammontano a 150milioni di euro. Circa 2mila i creditori. I lavoratori hanno aspettato l'esito riuniti in presidio in piazza Verga. Prevalgono pessimismo e sfiducia, anche nei confronti dei sindacati. Ad aumentare la rabbia il botta e risposta sul social network. Guarda le foto

Il Tribunale del lavoro di Catania ha dato il via libera al concordato preventivo. L'azienda di proprietà della famiglia Scuto e in amministrazione giudiziaria ha presentato un piano di rientro dei debiti che ammontano a 150milioni di euro. Circa 2mila i creditori. I lavoratori hanno aspettato l'esito riuniti in presidio in piazza Verga. Prevalgono pessimismo e sfiducia, anche nei confronti dei sindacati. Ad aumentare la rabbia il botta e risposta sul social network. Guarda le foto

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