I militari si sono presentati ieri nel sito di contrada Cassanisa gestito dall'impresa Società Ecologia e Ambiente. Insieme a loro anche i funzionari della Città metropolitana. Dal sopralluogo è emerso anche che al momento la ditta non ha un responsabile tecnico
Castelbuono, sequestrato l’impianto di compostaggio Oltre i rifiuti umidi c’erano anche monitor e stampanti
Sequestrato l’impianto di compostaggio di Castelbuono. Il provvedimento è stato preso ieri pomeriggio dalla guardia di finanza di Cefalù, in seguito a un sopralluogo di contrada Cassanisa gestito dalla Società Ecologia e Ambiente. Insieme ai militari c’erano due funzionari della Città metropolitana di Palermo, l’ente che a giugno scorso aveva impartito delle prescrizioni all’impresa di cui è legale rappresentante Giuseppe Norata, il 61enne che è anche presidente di Rap, la società che gestisce la discarica di Bellolampo.
Norata non era presente al momento dell’arrivo della guardia di finanza. Raggiunto al telefono, l’uomo ha spiegato che al momento l’impianto di Castelbuono non ha un responsabile tecnico. Particolare questo che fa sì che il sito non risulta più autorizzato alla gestione dei rifiuti, dopo che dalla Regione era stata concessa la continuità amministrativa in attesa del rilascio del rinnovo del via libera. A ciò si aggiunge il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla Città metropolitana, nonostante a settembre dalla Regione sia partita una diffida.
All’origine della decisione di apporre i sigilli, c’è però anche ciò che i finanzieri hanno trovato negli oltre seimila metri quadrati. Nel piazzale, infatti, c’erano sfalci di potatura accumulati senza reti e pannelli che ne evitassero la dispersione nell’ambiente, rifiuti organici, ma anche monitor, stampanti e apparecchi refrigeranti abbandonati. Rifiuti classificati come Raee per i quali Società Ecologia e Ambiente non è risultata autorizzata. L’impianto è stato affidato in custodia giudiziale a un dipendente dell’impresa, ma le attività per il momento sono sospese.