Dopo le polemiche sulla presenza del candidato del centrosinistra, il parroco che lo ha invitato sull'altare dice di non aver considerato «la strumentalizzazione». Ripercorrendo l'episodio auspica di «avere in futuro tanta attenzione per il silenzioso e costante lavoro che tanti svolgono in questa zona periferica»
Micari e Orlando in chiesa, il prete si scusa su FB «Non sapevo che il rettore si fosse autosospeso»
«Il diffondersi virale di post con tanto di foto sul web mi spinge ad un chiarimento e, per certi versi, anche a delle scuse». Entra subito nel vivo il post di don Ugo Marzo, parroco della chiesa della Madonna delle Grazie, in Corso dei Mille. La polemica riguarda lo scatto col quale è stato immortalato il momento in cui ieri, sull’altare, sono comparsi il candidato del centrosinistra alle Regionali Fabrizio Micari e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. In molti, specie su Facebook, hanno condannato l’episodio collegandolo a ciò che era avvenuto in passato con l’ex premier Matteo Renzi e in generale col metodo della Democrazia Cristiana che i voti li cercava direttamente a messa. Don Marzo ci tiene a precisare il contesto dell’episodio, pur tuttavia ribadendo che «porgo le mie scuse se questo momento ha turbato la sensibilità di qualcuno, ma con leggerezza ho pensato solo ad accogliere le istituzioni, senza considerare la strumentalizzazione che, ciascuno per sua parte, ne poteva fare».
In ballo c’è da febbraio 2016 la cessione alla parrocchia di uno spazio abbandonato: di proprietà dell’Eni, ma che questa avrebbe dato all’università e da qui – con l’intermediazione del Comune – nuovamente alla diocesi. Il parroco spiega poi di aver saputo della presenza di Micari e Orlando dall’ex presidente di circoscrizione Antonio Tomaselli. Ma di averli trovati in chiesa prima della fine della messa, come invece aveva indicato. «Ciò mi ha spinto, forse in maniera inopportuna col senno di poi, a salutare a fine celebrazione il sindaco, chiedendogli di aggiornare personalmente lui la comunità del prosieguo dei lavori per la cessione degli spazi necessari alla collettività. Ho anche salutato il magnifico rettore, senza sapere però che lo stesso ad oggi si è autosospeso. Lo stesso, sapendosi chiamato in causa sulla questione ha raggiunto il sindaco e l’ex presidente di circoscrizione davanti l’altare».
Il prete specifica che non si è parlato in senso stretto di elezioni ma di aver sollecitato Orlando e Micari a una maggiore presenza sul territorio. La chiusura ha il retrogusto amaro: «Spero di avere in futuro tanta attenzione per il silenzioso e costante lavoro che tanti svolgono in questa zona periferica». Fino a questo momento i commenti sulla sua pagina sono di sprono ad« andare avanti», mentre si apprezzano «le buone intenzioni» e le «attenzioni per il quartiere». A Meridionews un fedele, presente al momento degli interventi di Micari e Orlando, aggiunge che «don Ugo Di Marzo è un Sacerdote con la S maiuscola e mi sembra giusto e corretto sottolineare che sta facendo davvero tanto per recuperare i ragazzi dal degrado in un quartiere difficile avvicinandoli anche alla chiesa. Però il bene che si ricava dall’impegno del Comune non dev’essere motivo di cortesia ricambiata con propagande elettorali. Il Comune non offre, quando fa qualcosa è solo perché effettivamente va fatta».