Ad essere minacciato di azioni violente e materialmente aggredito è stato, in particolare, il comandante dell'ufficio locale marittimo. Le indagini sono state condotte dalla polizia
Cefalù, aggressione alla guardia costiera Obbligo di firma per famiglia di pescatori
La polizia ha notificato ai componenti di un intero nucleo familiare la misura cautelare dell’obbligo di firma presso gli uffici del commissariato di Cefalù. Sono accusati di violenza e minacce gravi continuate a pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. La vicenda risale a qualche settimana fa quando, personale della guardia costiera di Cefalù, mentre effettuava il sequestro di una imbarcazione locale è stato aggredito da una intera famiglia di pescatori cefaludesi. Questi, proprietari dell’imbarcazione, si sono scagliati contro i militari, rivolgendogli parole gravemente minacciose e ingiuriose.
Ad essere minacciato di azioni violente e materialmente aggredito è stato, in particolare, il comandante dell’ufficio locale marittimo di Cefalù che ha riportato una contusione giudicata guaribile in quaranta giorni. In soccorso sono intervenuti i poliziotti che si sono subito attivati per ricostruire la dinamica dei fatti. Nei giorni successivi all’aggressione alcuni componenti del nucleo familiare, incrociando nel porto di Presidiana i militari, hanno proseguito nelle loro condotte aggressive e ingiuriose, tanto che in un’occasione è stato scosso con forza il cancello di protezione dell’area di pertinenza dell’ufficio Locale Marittimo.
A seguito dei fatti sopra descritti e dopo un corposo rapporto del commissariato di Cefalù, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, su richiesta del Gip del medesimo Tribunale, ha applicato a tutti i membri dell a famiglia misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana e di firma presso il locale per violenza e minacce gravi continuate a pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni.