L'uomo era scappato a bordo di un Fiorino rubato dopo l'alt intimato dai carabinieri di Alimena. Da qui la fuga in autostrada, la volta in direzione Cefalù, dove ha fracassato le barriere del casello autostradale e l'arresto mentre cercava di dirigersi verso Termini Imerese
Inseguimento spericolato sulla A19 In manette un palermitano di 33 anni
Un inseguimento da film quello andato in scena nella notte sull’autostrada Palermo-Catania. Tutto è iniziato alle quattro del mattino, quando i carabinieri della stazione di Alimena hanno intimato l’alt a un Fiorino bianco con a bordo tre persone. Immediatamente due dei passeggeri sono scesi dal mezzo, all’altezza dello svincolo di Resuttano, facendo perdere le proprie tracce tra i campi. L’autista, invece, si è dato alla fuga dando vita alla bagarre.
Il Fiorino era diretto verso il centro abitato di Alimena, ma l’uomo al volante, intimorito dalla vista dei militari ha imboccato l’autostrada in direzione Palermo. Oltre ai carabinieri del centro madonita la caccia all’uomo ha coinvolto le forze dell’ordine presenti lungo tutto il tragitto: dai militari della compagnia di Petralia Sottana al personale della Norm di Termini Imerese e di Lascari, oltre che dalla polizia stradale di Palermo, sottosezione di Buonfornello.
L’uomo ha poi continuato la propria corsa in direzione Cefalù, dove ha sfondato le barriere del casello autostradale alle porte della città e quelle in direzione Buonfornello. Dopodiché ha cercato di far perdere le proprie tracce dirigendosi verso Termini Imerese, dove però è stato bloccato dal personale della Stradale, con cui ha anche ingaggiato una colluttazione. Così Michele Di Caro, palermitano classe 1984, che si trovava fra l’altro già ai servizi sociali con l’obbligo di non allontanarsi da casa nelle ore notturne, è finito in manette con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate e di grimaldelli.
Gli accertamenti svolti sul furgone hanno consentito di verificare che il mezzo risultava essere rubato. Il Fiorino e gli attrezzi da scasso rinvenuti al suo interno durante la perquisizione sono stati posti sotto sequestro e Di Caro è stato rinchiuso nel carcere di Termini Imerese.