Verranno sentiti questo pomeriggio in merito a quanto emerso negli ultimi mesi di indagini, chiuse ufficialmente lo scorso febbraio. Gli indagati sono in tutto quattordici, ma solo a undici di questi è contestata la falsificazione delle firme depositate in occasione delle Comunali del 2012
Firme false M5s, si scava più a fondo Ancora interrogatori: convocati in sei
Saranno in tutto sei le persone che verranno convocate oggi in Procura e che saranno ascoltate dai pm Dino Petralia e Claudia Ferrari. Gli interrogatori punteranno su quanto emerso dalle indagini svolte in questi mesi in merito all’inchiesta sulle firme false depositate in occasione delle Comunali del 2012, chiusa lo scorso mese. Sono quattordici in tutto le persone inquisite, ma solo a undici di queste viene contestata la falsificazione materiale delle firme. Secondo la ricostruzione dei magistrati, all’epoca dei fatti il parlamentare nazionale Riccardo Nuti insieme a un gruppo ristretto di attivisti, dopo essersi accorti di un errore di compilazione – il comune di nascita di un sostenitore che aveva firmato -, avrebbero deciso di ricopiare le sottoscrizioni ricevute per correggere l’errore, scongiurando così il rischio di invalidare la presentazione delle candidature.
Oltre a Nuti, a cui si imputa l’aver fatto uso delle sottoscrizioni ricopiate in quanto candidato a sindaco di Palermo, ci sono anche l’attivista pentastellata Samanta Busalacchi, Giulia Di Vita, Claudia Mannino e consorte, Pietro Salvino. E ancora Riccardo Ricciardi, Giuseppe Ippolito, Stefano Paradiso e Toni Ferrara, a cui si uniscono Alice Pantaleone, l’avvocato Francesco Menallo e il cancelliere Giovanni Scarpello che attestò l’autenticità delle firme. Infine, tra gli indagati anche i due che da subito hanno deciso di collaborare: i deputati regionali Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca. È stata proprio quest’ultima, in particolare, a svelare numerosi retroscena della ricopiatura.