8 marzo, iniziative nei licei e all’Università «Se nostre vite non valgono, scioperiamo»

Il dibattito sui diritti acquisiti e ancora da conquistare da parte delle donne è ancora aperto. È convinzione diffusa, partendo dall’osservazione della quotidianità al femminile, che se è vero che molti passi in avanti sono stati fatti, tanti altri ancora ne restano da fare. Anche il tema degli abusi di genere è uno degli aspetti al centro non solo della cronaca ma del confronto delle donne che si interrogano sul fenomeno. Oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, sin dalle prime ore della mattinata nelle scuole come l’Emanuele Basile e il Benedetto Croce, che nelle facoltà universitarie come Lettere e Scienze Politiche, le studentesse aderenti all’Assemblea Contro la Violenza Maschile sulle Donne, hanno calato degli striscioni dai propri luoghi di formazione e interrotto le lezioni per invitare studenti e insegnanti ad aderire allo sciopero globale e a prendere parte alla manifestazione indetta per questo pomeriggio. 

Oggi si terrà una manifestazione in linea con lo sciopero globale indetto dalla piattaforma Non una di meno che vede le donne sottrarsi ai cicli produttivi e riproduttivi e scioperare in ben 49 paesi del mondo. L’Assemblea Contro la Violenza Maschile sulle Donne, costituitasi all’indomani di una partecipatissima ed eterogenea assemblea tenutasi lo scorso 2 febbraio in aula Rostagno, ha convocato infatti per oggi una giornata di mobilitazione che inizierà con un grande corteo con concentramento in piazza Verdi alle ore 17.30 e proseguirà con una piazza tematica in Piazza Pretoria, dove si svolgeranno concerti, letture, performance e la video proiezione de Le Invisibili riguardante la Manifestazione nazionale del 26 novembre a Roma.

«Se le nostre vite non valgono, allora scioperiamo!» uno slogan che riassume la chiara presa di posizione delle donne che aderiscono all’assemblea rispetto alla loro condizione all’interno della società. Una condizione che si riflette anche nelle scritte sugli striscioni presenti nelle aule. «Sempre più frequenti fatti di cronaca che narrano di delitti definiti peraltro passionali sono solo l’effetto più noto, perché estremo e spettacolare – sottolineano – della violenza che ogni giorno è inferta sulle donne e che è avallata nonché perpetrata dal sistema vigente in ogni suo ambito». Secondo le attiviste la violenza sulle donne è una condizione sistemica che esige ancora molto lavoro per la sua destrutturazione poiché parte del nostro modello sociale, di interazione, di regole secolari, di ruoli immutati. 

La possibilità di scendere in piazza, il diritto allo sciopero «è stato conquistato con la lotta contro chi con arroganza ci considerava angeli del focolare o donne oggetto, contro chi voleva decidere in quanto uomo il nostro posto nel mondo. L’8 marzo è e deve essere una giornata di lotta e come studentesse dell’Assemblea Contro la Violenza Maschile sulle Donne scenderemo in piazza per ricordarlo», concludono.


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