I frammenti scheletrici erano stati rinvenuti nelle campagne del comune del Palermitano. Gli inquirenti sospettano che potrebbe trattarsi di persone ingoiate dalla lupara bianca. A segnalare l'ossario sarebbe stata una fonte confidenziale
Resti umani trovati in grotta a Roccamena Prelevato dna da familiari vittime di mafia
I carabinieri del Ris di Messina hanno prelevato il dna di quattro familiari di vittime di lupara bianca del corleonese da anni alla ricerca dei congiunti scomparsi e mai ritrovati. Il dna sarà confrontato con quello estratto dai resti umani di sette persone trovate dai carabinieri, a ottobre, in una grotta naturale nelle campagne di Roccamena. I frammenti scheletrici, anche in base all’esame dei brandelli di abiti ritrovati, risalgono a circa trenta anni fa. Tra i resti ritrovati anche una scarpa femminile rossa.
A segnalare ai militari la presenza dell’ossario, che, secondo i primi sospetti potrebbe essere un cimitero di mafia, sarebbe stata una fonte confidenziale. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Palermo