L'ex presidente ha per il momento concluso la sua esperienza di medico in Africa. «Il mio visto di permanenza scadrà a fine luglio e quindi tornerò a casa per poi ripartire - scrive -. Prima di allora, prenderò nota di tutto quanto possa occorrere per migliorare l'ospedale e le condizioni di vita della gente dei villaggi intorno»
Cuffaro è tornato dal Burundi. «Ripartirò a ottobre» Intanto riprendono le presentazioni del suo libro
Totò Cuffaro è tornato dal Burundi. Dopo dieci giorni dal suo arrivo nel Paese africano, l’ex presidente della Regione uscito dal carcere nel dicembre del 2015 dopo aver scontato quasi cinque anni per favoreggiamento alla mafia, ha annunciato il suo ritorno a casa.
«Tra poco torno in Sicilia lasciando, per tornare ad ottobre, questo Paese poverissimo e questa terra martoriata ma bellissima. Lascio gente che muore di fame e di malattie, che non può neanche chiedere aiuto perché intorno ad essa c’è altra gente che muore di fame e di malaria. Insieme a tutti voi possiamo fare qualcosa per loro: dobbiamo!». Un messaggio affidato alla pagina Instagram, Cuffaroburundi, appositamente creata per raccontare il viaggio. Nei primi giorni di permanenza, l’ex governatore aveva scritto: «Con l’emozione del primo giorno mi rimetto il camice da medico, ma non farò soltanto questo… il mio visto di permanenza scadrà a fine luglio e quindi tornerò a casa per poi ripartire. Prima di allora, prenderò nota di tutto quanto possa occorrere per migliorare l’ospedale e le condizioni di vita della gente dei villaggi intorno».
Per il momento finisce qui l’esperienza da medico nell’ospedale che lui stesso ha scelto di finanziare, con i soldi del Fondo della Solidarietà, quando era presidente della Regione. Cuffaro riprenderà quindi il giro di presentazioni del suo libro, L’uomo è un mendicante che crede di essere un re. Prossimo appuntamento il 29 luglio a Castiglione di Sicilia alle Cantine Patria. Occasione per continuare la raccolta di fondi, farmaci e indumenti in favore di chi ha lasciato in Burundi. Mentre con i proventi della vendita del libro l’obiettivo è finanziare campetti di calcio nelle carceri e borse di studio per i figli di detenuti che non possono permettersi di continuare gli studi.