Falso, peculato e truffa i reati contestati a Matteo Tutino che è stato primario del reparto di Chirurgia plastica di Villa Sofia. Il Pm Luca Bettineri ha chiesto il processo anche per altre persone coinvolte nell'inchiesta. La decisione è prevista l'1 luglio
Villa Sofia, chiesto il processo per Tutino La Regione non si costituisce parte civile
La Regione siciliana non si è ancora costituita parte civile contro
Matteo Tutino, ex primario del reparto chirurgia plastica di Villa Sofia ed ex medico personale del governatore Rosario Crocetta. Falso, peculato e truffa i reati contestati. Il pm Luca Bettineri ha chiesto il processo per tutti. La richiesta di processo riguarda infatti anche l’ex manager dell’azienda ospedaliera, Giacomo Sampieri, il dirigente del dipartimento di Anestesia e rianimazione, Damiano Mazzarese, l’ex direttore sanitario Maria Concetta Martorana e poi Giuseppe Scaletta, ispettore della Digos, e la moglie Mirta Baiamonte, biologa e titolare di un centro per il trattamento dei tessuti. Di favoreggiamento risponde una paziente, Alessia Di Blasi. La decisione è prevista per il primo luglio.
L’ipotesi di peculato si riferisce al fatto che Tutino, secondo l’accusa, avrebbe eseguito interventi di chirurgia estetica, facendoli passare per operazioni di chirurgia plastica, ovvero operazioni necessarie per la tutela della salute dei pazienti in questione. L’ex primario avrebbe poi dirottato i pazienti in ospedale, scavalcando il centro di prenotazione (Cup), e le liste di attesa, e
si sarebbe fatto pagare privatamente, pur non avendo optato per il regime di attività intramuraria. Avrebbe, sempre secondo l’accusa, falsificato le cartelle cliniche, per far apparire gli interventi come ordinari, affinché i pazienti ottenessero dal servizio sanitario nazionale il rimborso, al quale non avrebbero altrimenti avuto diritto. Da qui le ulteriori contestazioni di truffa e falso. Fra le altre cose, Tutino avrebbe nascosto di aver subito una condanna per omicidio colposo, nel 1989, e nella domanda di partecipazione al concorso al posto di primario dichiarò di non avere precedenti penali.