Nel capoluogo siciliano prosegue lo stato di agitazione. I sindacati in una nota indicano come obiettivi la revoca dei licenziamenti e la ripresa del dialogo tra le parti nell'ottica di un «vero piano industriale di prospettiva»
Almaviva, a Palermo non si ferma la protesta Slc Cgil: «Si va verso uno sciopero nazionale»
Nuova ondata di scioperi dei lavoratori Almaviva nelle sedi di Palermo di via Cordova e via Marcellini. Lo stato di agitazione indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, si inserisce nel quadro delle proteste contro «gli esuberi strutturali e il peggioramento delle condizioni economiche e contrattuali», si legge in una nota congiunta, che indica come obiettivi la revoca dei licenziamenti e la ripresa del dialogo tra le parti nell’ottica di un «vero piano industriale di prospettiva».
«Stiamo cercando di costruire un percorso unitario – Maurizio Rosso Slc Cgil – per contrastare i licenziamenti e per il momento continuiamo con gli scioperi a Palermo domani e giovedì». I lavoratori incroceranno le braccia in diverse fasce orarie: dalle 10 alle 12, dalle 14 alle 16, dalle 18 alle 20 e dalle 21 alle 23.
L’intenzione è di mettere «insieme i lavoratori delle tre città dove sono previsti i tagli, quindi anche quelli di Napoli e Roma, per dare il via a una protesta a carattere nazionale», dice ancora Rosso. Una strada già intrapresa dalla Cisalcom che ne ha annunciato uno di una settimana dal 16 al 22 maggio. «Il problema è molto serio – sottolinea il sindacalista – ed è assurdo che si mandino i lavoratori a casa: operano in un settore in espansione, dove si dovrebbe assumere e non licenziare. Basterebbe che il governo tenesse fede ai suoi annunci».