Pozzillo, la vicenda amianto arriva in parlamento Bonifica esclusa dal piano delle opere pubbliche

L’eco dell pericolo amianto a Pozzillo arriva fino a Roma. Il deputato del Partito democratico Giuseppe Berretta ha scritto un’interpellanza rivolta ai ministri di Ambiente, Salute e Interno, per porre l’attenzione sullo stallo che da due anni caratterizza la situazione nell’ex stabilimento Acque Pozzillo, nel territorio di Acireale. Sui capannoni – tra i siti più grandi della Sicilia a essere ancora ricoperti di eternit – nell’estate 2014 si è pronunciato in maniera definitiva il Consiglio di giustizia amministrativa che, confermando la precedente sentenza del Tar, ribadisce la legittimità dell’ordinanza con cui l’autunno precedente l’allora sindaco Nino Garozzo ha intimato alla società proprietaria del sito – la Sidoti acque spa – di bonificare l’area. Un provvedimento contro il quale la società si è opposta due volte, perdendo in entrambi i casi.  

«È necessario intervenire subito per verificare, anche attraverso l’Istituto superiore di Sanità, le condizioni di salute degli abitanti di Pozzillo avviando un monitoraggio sull’incidenza di tumori sulla popolazione – si legge nel testo che arriverà alla Camera -. Lo stabilimento industriale dismesso a Pozzillo è stato riconosciuto come inquinante e pericoloso per la salute dei cittadini». Per Berretta, a occuparsi della questione dovrebbe essere anche la magistratura specialmente dopo l’approvazione, a maggio 2015, della nuova disciplina sugli ecoreati. «Istituisce il reato di inquinamento ambientale prevedendo anche la pena del carcere – commenta Berretta a MeridioNews -. Credo che ci sia bisogno di sequestrare il sito e fare la bonifica in danno al proprietario».

A commentare l’interpellanza è l’assessore all’Ambiente di Acireale, Francesco Fichera. «Accogliamo con piacere l’interesse di Berretta per la questione Pozzillo. Dare risonanza nazionale al problema può fare bene – dichiara – ma ribadiamo che si tratta di misure che già abbiamo preso scrivendo alla procura, che ha sequestrato l’area. Inoltre ci siamo costituiti parte civile nel processo contro la Sidoti acque». Sullo stato dell’iter che dovrà portare alla bonifica Fichera specifica che il nodo principale, così come già fatto presente l’anno scorso, è rappresentato dall’aspetto finanziario. «Si può agire in danno ed è quello che vogliamo fare ma servono 400mila euro, che non sono pochi». Un aiuto verrà cercato nella Regione. «Stiamo quasi per approvare il piano comunale per le bonifiche dell’amianto – prosegue -. Il documento è propedeutico per accedere ai fondi che il governo regionale ha stanziato per questo genere di interventi. Si tratta di dieci milioni complessivi».

Nell’attesa, però, la bonifica dello stabilimento è rimasta al momento fuori dal piano triennale delle opere pubbliche, approvato dalla giunta acese guidata da Roberto Barbagallo. Un lungo elenco di proposte e progetti in cui si presentano gli interventi che, bilancio permettendo, l’amministrazione comunale conta di effettuare da qui al 2018. Contiene la realizzazione di strade ed edifici pubblici, la riqualificazione di alcune aree e anche la bonifica di altri siti. Ma non Pozzillo. «Il motivo? Stiamo aspettando il piano di fattibiità. Elemento necessario per inserire Pozzillo nell’elenco», conclude Fichera.


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