Un gesto per evitare strumentalizzazioni, nessuna ammissione di colpevolezza. Il componente della giunta guidata da Roberto Barbagallo ha presentato le dimissioni dopo le polemiche nate dal cedimento di una palazzina di sua proprietà in centro storico. «Da cittadino mi difenderò da qualsiasi diffamazione», afferma. «Sono stato addirittura paragonato all'Isis»
Acireale, si dimette l’assessore Rori Pietro Paolo Dopo i sospetti per i danni all’immobile di famiglia
Un gesto di responsabilità nei confronti dell’amministrazione, per evitare strumentalizzazioni politiche, ma nessuna ammissione di colpevolezza. È questo il modo con cui l’assessore alla Polizia municipale di Acireale, Rori Pietro Paolo, ha deciso almeno per il momento di uscire di scena dalla politica cittadina, dopo essere finito nei giorni scorsi al centro della polemica nata in seguito al sospetto cedimento di un immobile nel centro storico. Il muro perimetrale dell’abitazione di proprietà della famiglia dell’ormai ex assessore sarebbe crollato in seguito alle forti piogge delle settimane scorse, anche se la versione ha sollevato diverse perplessità fino al punto di spingere l’amministrazione ad annunciare dovuti approfondimenti per appurare eventuali responsabilità.
In attesa però che i rilievi delle autorità competenti facciano luce su quanto accaduto, quel che è certo è che Pietro Paolo da oggi non farà parte della giunta guidata da Roberto Barbagallo. Già assessore nella passata amministrazione di centrodestra, guidata dall’ex sindaco Nino Garozzo, Pietro Paolo ha annunciato la propria decisione stamattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi al palazzo del Turismo di Acireale: «Faccio un passo indietro per evitare che le speculazioni dei giorni scorsi proseguano e danneggino il sindaco e l’amministrazione – ha detto Pietro Paolo -. Da parte mia sono sereno perché le carte dimostrano come quell’immobile si trovasse già in condizioni precarie e fosse a rischio crollo».
A suffragio della propria tesi, l’ex assessore ha presentato una serie di relazioni tecniche nelle quali, a partire dal 2007, veniva messa in luce l’esigenza di intervenire urgentemente: «È specificato chiaramente che l’immobile era a rischio crollo per diversi cedimenti che avevano interessato sia le pareti che le fondamenta, e questo quando ancora esso non era di proprietà della mia famiglia». Per Pietro Paolo abbattere volontariamente la struttura sarebbe stata una decisione scellerata: «Avevamo in programma lavori per meno di 100mila euro e adesso ne spenderemo più del doppio per ripristinare l’immobile così come era prima. Direi che ci abbiamo proprio guadagnato», ha aggiunto sarcasticamente.
Nelle parole dell’ex assessore anche il risentimento nei confronti di chi avrebbe strumentalizzato i fatti: «Da semplice cittadino mi difenderò da qualsiasi diffamazione e chi sbaglia dovrà pagare. Sono stato addirittura paragonato all’Isis, è assurdo», ha attaccato Pietro Paolo.
Le deleghe rimaste scoperte passeranno al sindaco Roberto Barbagallo, il quale ha sottolineato il gesto di responsabilità fatto da Pietro Paolo, lasciando una porta aperta per un nuovo incarico nel momento in cui l’intera vicenda dovesse chiarirsi: «È una possibilità che chiaramente tengo in considerazione. Pietro Paolo ha la mia massima stima come assessore e nel caso in cui dai rilievi dovesse emergere che si è trattato di un crollo accidentale, non vedo perché non poter reinserirlo nuovamente in giunta», ha commentato il primo cittadino acese.
Tra i primi a commentare le dimissioni, il Partito Democratico: «Le dimissioni non bastano. Gli accertamenti degli uffici comunali – si legge in una nota – dovranno rivelarsi celeri e fare chiarezza sulla vicenda. Se così non fosse si creerebbe un gravissimo precedente che rischia di compromettere i connotati stessi del centro storico di Acireale».