Secondo i militanti si tratta di «un fenomeno spaventoso. Chiaro a tutti che ci troviamo di fronte a una truffa ben escogitata che riempie le tasche di criminali e cooperative». Dito puntato anche contro i migranti: «Una percentuale minima di chi arriva fugge dalle dittature, dal terrore»
«Governo complice degli scafisti» Striscioni Casapound al porto di Palermo
«Governo complice degli scafisti. Fuori i clandestini, prima gli italiani!». Striscioni a firma CasaPound Italia sono spuntati questa mattina all’entrata del porto di Palermo. Una protesta che arriva all’indomani del fermo di un ivoriano per l’omicidio della coppia di coniugi a Palagonia, nel catanese. «Siamo di fronte a un fenomeno spaventoso, che un governo complice degli scafisti non riesce minimamente a tenere sotto controllo – spiegano i militanti di CasaPound Italia -. Anzi, è oramai chiaro a tutti che ci troviamo di fronte a una truffa ben escogitata che riempie le tasche di criminali e cooperative».
Il dito è puntato contro le migliaia di migranti sbarcati negli ultimi mesi, «sotto la finta veste di profughi». Insieme a loro anche «i cadaveri di tanti poveri diavoli che hanno trovato la morte sui barconi per mano di scafisti senza scrupoli e di Stati inadeguati». Per i militanti di CasaPound Italia soltanto «una percentuale minima di chi arriva fugge dalle dittature, dal terrore, dalla guerra e dal fondamentalismo religioso». Al contrario per «la maggior parte sono immigrati economici che, dopo aver superato la loro odissea in mare, sono disposti a tutto per tentare di accedere a un diritto, quello d’asilo, che in realtà non gli spetta».
Secondo CasaPound dietro questa «moderna tratta degli schiavi» ci potrebbero essere anche le persone collegate alle organizzazioni jihadiste alla continua ricerca di denaro per finanziare il terrorismo. «Un flusso inarrestabile che grazie agli ultimi scandali si è palesato come una vera manna per tutte le organizzazioni di sinistra, laiche e religiose che con la scusa dell’accoglienza a tutti costi divorano ingorde miliardi di soldi pubblici che dovrebbero, invece, servire ad aiutare gli italiani in difficoltà e a rilanciare l’economia nazionale».