Ieri la sorella del giudice ucciso dalla mafia ha inviato un sms al presidente della Regione invitandolo a non presentarsi alle commemorazioni. «Credo che non si presenterà - afferma Salvatore Borsellino - forse non l'avrebbe fatto Cuffaro ma Crocetta è una persona più sensibile umanamente»
«Crocetta non gradito, non venga in via D’Amelio» L’invito di Rita e Salvatore Borsellino
«Mia sorella Rita ieri ha mandato un sms a Rosario Crocetta, scrivendogli di non presentarsi alle manifestazioni in via D’Amelio perché non sarebbe una persona gradita». A raccontare il retroscena, dopo la bufera che ha coinvolto il presidente della Regione Sicilia, è Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, ospite su Radio 24. Il messaggio è partito ieri mattina, dopo la pubblicazione da parte de l’Espresso dell’intercettazione tra Crocetta e il suo medico personale Matteo Tutino, in cui quest’ultimo diceva, a proposito di Lucia Borsellino, «va fermata, fatta fuori come suo padre», ottenendo in cambio il silenzio del governatore. Poi è arrivata la smentita della Procura e la conferma del quotidiano. «Rita gli ha scritto ieri – puntualizza Salvatore Borsellino – dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi. Credo che non si presenterà, forse non l’avrebbe fatto Cuffaro ma Crocetta è una persona più sensibile umanamente».
Ieri Rita Borsellino è salita sul palco di Casa Professa, per l’iniziativa Legami di memoria promossa dall’Arci. «Nel suo ultimo discorso fatto da Paolo proprio qui, a casa Professa – ha ricordato – mio fratello parlò di Giuda e gli si incrinò la voce nel farlo. Proviamo a capire se ci sono dei Giuda che operano in un certo modo, ma dobbiamo saperlo chiaramente, vogliamo le conferme, i fatti, non solo le parole». Stanca e sdegnata per quello che ha definito «l‘inizio dell’ennesimo buco nero, la nostra storia – ha detto – e, non parlo solo di quella siciliana, di buchi neri ne ha troppi. Ancora una volta siamo qui a chiederci se è vero o non meno, chi lo ha detto e se lo ha detto. Ancora una volta si rischia che tutto precipiti dentro un unico buco nero, persino la voglia di sapere la verità. Capita – ha aggiunto – che non ti puoi fidare più di nessuno e la solitudine diventa troppo profonda. So quanto sia pesante dover ammettere che forse si è fatto male a fidarsi di una persona con cui si è condiviso tanto».».
Oggi Salvatore Borsellino torna sul tema: «Se questa intercettazione è reale è di una gravità estrema. Anche solo il fatto che Tutino abbia potuto dire una frase del genere vuol dire che riteneva di essere in condizione di farlo. Se invece la notizia è stata costruita ad arte vuol dire che il degrado della vita politica in Italia è a livello intollerabile».