Un gruppo di oltre dieci persone originarie dello Sri Lanka, Pakistan e Afghanistan è stato allontanato dai vigili urbani. «Ci hanno detto di comprare un pallone» racconta uno di loro. Sui social intanto monta la protesta per una atto che viene definito eccessivamente repressivo
Acireale, ragazzi stranieri allontanati Giocavano a cricket in area per lo sport
«Ci hanno detto di comprare un pallone, perché qui si può giocare solo a basket, pallavolo o calcio». A parlare è Liv, uno dei ragazzi stranieri a cui questo pomeriggio, ad Acireale, alcuni vigili urbani hanno intimato di smettere di giocare a cricket insieme ad altri dieci ragazzi originari dello Sri Lanka, del Pakistan e dell’Afghanistan, perché accusati di disturbare la quiete della cittadina.
Il gruppo si trovava nel largo Francesco Vecchio, ex area Com, ovvero nell’unica area pubblica all’aperto adibita a fare sport: «Da anni giochiamo in questo posto – racconta – e mai c’era capitata una cosa del genere. Ci hanno detto che non possiamo giocare a cricket, come se fosse uno sport strano. In Italia è poco praticato, ma nel mondo lo giocano milioni di persone». Ad aumentare lo stupore, poi, la constatazione della diversità di trattamento riservata ad altri fruitori: «Qui salgono con i motorini – commenta Predihp – ma il problema evidentemente siamo noi, che organizziamo le nostre partite in orari in cui gli altri ragazzi non frequentano questo posto. E questo perché per giocare a cricket ci vuole molto spazio, e non sarebbe giusto toglierlo a chi invece vuole praticare altri sport».
La notizia dell’intervento della polizia municipale è arrivata anche sui social, dove in molti hanno manifestato il proprio disappunto davanti a un atto giudicato eccessivamente repressivo, specialmente se comparato con la generale tolleranza mostrata in altri casi. Soltanto qualche giorno fa, infatti, alcuni cittadini hanno denunciato su Facebook gli atti vandalici da parte di alcuni adolescenti, rei di aver deturpato con della vernice parte della pista di atletica realizzata dall’amministrazione comunale in occasione dell’intitolazione del centro alla memoria di Francesco Vecchio, il dirigente della Acciaiera Megara ucciso dalla mafia a inizio anni Novanta: «Vivo tra l’Italia e la Norvegia – conclude Liv – e mi dispiace dirlo ma lì c’è un altro livello di umanità e molto più rispetto per i diritti di tutti, senza badare al colore della pelle».
Intanto dal comando della polizia municipale la conferma dell’intervento arriva dopo qualche tentennamento: «Non ho capito qual è il problema, deve farci un articolo? Per sapere i dettagli deve parlare con il comandante nei prossimi giorni» dichiara un agente al telefono, per poi aggiungere «comunque sì, sono arrivate più segnalazioni da parte di cittadini che si lamentavano dell’eccessivo rumore».
I fatti di oggi arrivano a poche settimane da quando la polizia municipale è intervenuta – dopo un post su Facebook del deputato regionale Nicola D’Agostino, che lamentava lo stato di degrado dei semafori sul viale Cristoforo Colombo – a sgomberare gli incroci dalla presenza di alcuni migranti. In quell’occasione, anche un cronista di MeridioNews fu stato identificato, dopo essere stato scambiato per uno straniero.