Il presidente della commissione urbanistica del comune di palermo, con le sua parole, non fuga i dubbi su un'operazione di massacro del territorio
Sanatoria edilizia a Palermo: la difesa (in verità un po’ deboluccia) del consigliere comunale Alberto Mangano
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA DEL COMUNE DI PALERMO, CON LE SUA PAROLE, NON FUGA I DUBBI SU UN’OPERAZIONE DI MASSACRO DEL TERRITORIO
Ieri abbiamo pubblicato un intervento della vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta, e del presidente della Commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana, Giampiero Trizzino. Entrambi paventano il pericolo di una sanatoria edilizia generalizzata nelle aree con vincoli relativi, comprese le zone dove insistono vincoli paesaggistici e di altro genere.
Ricordiamo che tutto nasce da un parere chiesto da un cittadino di Milazzo, in provincia di Messina. Un cittadino che, per sanare una costruzione effettuata nel terrazzo della sua abitazione, si è rivolto – addirittura! – al Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), in Sicilia organo di appello del Tar, praticamente la più alta magistratura amministrativa dell’Isola (l’equivalente del Consiglio di Stato).
Il parere del Cga è arrivato. A quanto pare non sfavorevole al fantasioso cittadino di Milazzo. Parere che ha suscitato l’interesse – ma guarda un po’ che caso! – della presidenza della Regione. E di tanti Comuni siciliani. Tutti dietro a questo bizzarro parere del Cga per giustificare un’illogica sanatoria edilizia non prevista dalle attuali leggi nazionali e regionali.
Ieri il presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Palermo, Alberto Mangano, deve aver sentito le sue orecchie ‘fischiare’ un po’. Ed è anche logico: è stata la Commissione Urbanistica del Comune a ‘valorizzare’ il parere del cittadini di Milazzo, proponendo al Consiglio comunale un ordine del giorno che invita l’Amministrazione comunale a recepire i contenuti – supponiamo urbanisticamente ‘eccelsi’ – di questo benedetto parere del Cga.
Per la cronaca, il presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, il grillino Trizzino, qualche giorno prima di ieri, ha scritto al Sindaco Orlando, invitandolo a non far nulla in attesa che l’Ars faccia chiarezza su questa incredibile vicenda.
L’onorevole Trizzino è ottimista, perché pensa che la Sicilia sia governata da gente lontana mille miglia dalle sanatorie edilizie e da altre furberie.
In ogni caso, ieri, a prendere il fuoco con le mani ha pensato Mangano: sua, come già detto, l’idea di un ordine del giorno – che, detto per inciso non ha alcuna valenza giuridica, ma solo valenza politica (lo precisiamo nel caso in cui dirigenti e funzionari del Comune di Palermo dovessero mettere in atto tale sanatoria: ne risponderebbero sotto il profilo penale: perché questa bizzarra sanatoria sanerebbe l’illecito amministrativo, ma non il fatto penale) – approvato di corsa dal Consiglio comunale di Palermo (nei prossimi giorni proveremo a fornire i nomi dei consiglieri comunali che hanno votato questa sconcezza).
Fatta questa introduzione, vediamo cosa ha da dire il consigliere comunale Alberto Mangano che, forse – e questo è un nostro consiglio – farebbe bene a difendere meglio – possibilmente senza sanatorie edilizie – la sua immagine di uomo politico corretto che si è costruito nel corso degli anni.
“La stampa cittadina – scrive Mangano – ha riportato con molta enfasi la notizia che il Comune di Palermo si appresterebbe a varare una nuova sanatoria edilizia a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio comunale di un ordine del giorno che si limita a chiedere all’Amministrazione di valutare l’applicabilità, in sede di esame delle istanze di sanatoria degli abusi edilizi ai sensi della legge 326/2003 (ultimo condono fiscale), di un parere del Consiglio di giustizia amministrativa a sezioni riunite, richiesto dall’Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione, del 31 gennaio 2012”.
Già questo ci fa capire di che cosa stiamo parlando: a quanto apprendiamo, la Regione siciliana di Rosario Crocetta – quello che ‘prega’ per la Sicilia e per i siciliani – avrebbe chiesto un parere, tramite l’Ufficio legislativo e legale, al Cga, addirittura a sezioni riunita, a proposito della sanatoria di un terrazzo di un’abitazione di Milazzo. Come si può notare, già siamo al ridicolo.
“La stampa – prosegue il presidente della Commissione Urbanistica del Comune, Mangano – ha dato ampio risalto ad un comunicato, diffuso attraverso le agenzie, del consigliere comunale Nadia Spallitta, riportando e interpretando il contenuto dello stesso e traendo conclusioni che possono essere solo il frutto di un processo alle intenzioni che non ha nulla a che vedere con le motivazioni che hanno indotto la Commissione a predisporre l’ordine del giorno. Occorre precisare che l’oggetto riguarderebbe solo il condono del 2003 e non quelli precedenti, per il quale sono giacenti circa 15000 domande”.
“Inoltre – prosegue Mangano – riguarderebbe non già la valutazione di ammissibilità del condono, ma esclusivamente la valutazione/parere sulla compatibilità con i vincoli esistenti che verrebbe demandata all’organo che ha apposto il vincolo. Sollevare il problema che si possano sanare opere non sanabili, alla luce dei vincoli esistenti, equivale a dire che gli organi che pure hanno apposto i vincoli non sarebbero capaci di determinarsi. E allora perché prima di concedere un’autorizzazione si richiede il rilascio del nulla osta agli stessi organi titolari del vincolo?”.
“Il consigliere Spallitta – prosegue la nota di Mangano – dovrebbe essere più cauta nelle sue argomentazioni e non adombrare cose che non sono. La materia del condono edilizio ha dato luogo in passato a procedure che hanno determinato spesso contenziosi che hanno visto troppo frequentemente soccombere lAmministrazione, con l’aggravio del danno erariale. L’ordine del giorno si limita ad invitare l’Amministrazione a valutare la portata del suddetto parere al fine di evitare l’insorgere di un contenzioso che non fa bene né all’amministrazione, né ai cittadini coinvolti”.
“E’ un principio sbagliato? – si chiede Mangano -. Credo proprio di no. Ritengo sia un corretto modo di intendere la funzione di una pubblica amministrazione che non può dar conto a posizioni di natura ideologica, ma deve operare nel rispetto della giurisdizione. Il modo come il consigliere Spallitta sta conducendo questa polemica determina un caso politico che voglio sperare venga chiarito, altrimenti sarò io a trarne le conseguenti determinazioni.
Non sappiamo quali saranno le determinazioni del consigliere Mangano. Ma sappiamo quali saranno le nostre determinazioni nell’eventualità – che noi speriamo inesistente – che a Palermo si dia luogo a una sanatoria edilizia, specie nelle aree vincolate.