Si vota, arriva il Piano economico-elettorale del Governo Crocetta…

Ormai, in Sicilia, lo squallore supera la fantasia. Ci chiediamo e chiediamo: che cosa sarebbe successo se, a due-tre giorni dal voto per le elezioni di 142 Comuni l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, avesse annunciato un Piano straordinario di lavoro da 50 milioni di euro da fare gestire agli stessi Comuni? Sarebbe scoppiato un putiferio! Lo avrebbero accusato di clientelismo vecchia maniera, di discutibile utilizzazione del denaro pubblico in campagna elettorale e via continuando.

Invece l’annuncio è arrivato dall’attuale governatore, Rosario Crocetta. Ma, dando un’occhiata ai giornali, non ci sembra di scorgere grandi polemiche. Forse la Sicilia è diventata povera e bisognosa di un Piano speciale per il lavoro solo adesso, a due-tre giorni dal voto per le elezioni comunali? Non ci sembra.

Al contrario, abbiamo la sensazione, chiamiamola così, che il Governo Crocetta, tra chiacchiere infinite e promesse non mantenute abbia solo incasinato la Sicilia. Adesso arriva il colpo di teatro con un volgare Piano economico-elettorale a due-tre giorni dal voto per le elezioni: penoso!

Ci chiediamo: nessuno ha qualcosa da dire su questa trovata? Insomma, per poter fare di tutto e di più, in Sicilia, basta trincerarsi dietro l’antimafia parolaia? Allora aveva proprio ragione Leonardo Sciascia quando, nell’ormai lontano 1988, parlava dei “Professionisti dell’Antimafia”. Aveva ragione da vendere!

Detto questo, vorremmo tornare a ‘rassicurare’ il Governo Crocetta: i siciliani non sono stupidi. Caro presidente, non è più il tempo di queste trovare democristiane. Tra l’altro, quando questi metodi andavano di moda – messi in atto, non se ne abbia a male, con un certo stile e non con quest’arroganza meta-dorotea – c’erano più soldi rispetto ad oggi. Ora bisogna capire dove sono questi soldi.

Ma il punto non è questo. Il vero punto della questione, a nostro modesto avviso grave, è che un Governo della Regione annunci un Piano da 50 milioni di euro a due-tre giorni dalle elezioni amministrative di 142 Comuni. Con soldi che dovrebbero essere spesi dagli stessi Comuni.

D’accordo, è una promessa. Anche perché, se non ricordiamo male, il Commissario dello Stato – che voi consultare spesso, come certi anziani con il medico di famiglia – vi avrebbe detto e lo avrebbe detto anche ai parlamentari dell’Ars – che prima di spendere i soldi dovrete fare una manovra di assestamento, visto che la manovra che l’Ars ha approvato un mese fa o giù di lì fa acqua da tutti i lati.

Ma, lo ripetiamo ancora una volta, il punto non sta nei soldi che non ci sono: il punto sta in un atto da vecchia, vecchissima politica clientelare in stile Napoli del ‘Comandante’: una scarpa prima del voto e la seconda scarpa dopo il voto…

Certo, se il Governo Crocetta è ridotto a fare queste cose deve essere veramente messo male. E’ evidente che si aspetta una bella batosta elettorale. Idem per la maggioranza che lo sostiene.

Che tristezza, però, vedere una Regione di oltre 5 milioni di abitanti amministrata così!

 


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