All'indomani del rogo che ha messo in ginocchio la zona collinare tra Aci Catena e Acitrezza, il primo cittadino catenoto Ascenzio Maesano ha dato mandato agli uffici di produrre una mappatura dei proprietari dei terreni abbandonati a cui dovrebbero seguire, secondo legge, le relative denunce. Nel frattempo, il comandante dei vigili urbani dichiara: «Fare una mappatura dei proprietari dei terreni non è così facile. Ci vorrà del tempo»
Vampolieri, Comune pronto a denunciare Vigili urbani: «Difficile risalire ai proprietari»
Risalire ai proprietari dei terreni non edificati dai quali è partito l’incendio, e da lì procedere con le denunce penali così come previsto dalla legge. È questa la risposta che il Comune di Aci Catena ha dato all’indomani del vasto incendio che ieri ha devastato larga parte della collina di Vampolieri, costringendo centinaia di persone ad abbandonare le proprie case lambite dalle fiamme.
Mentre è ancora presto per stabilire l’entità dei danni provocati dal rogo – la cui natura non è da escludersi possa essere stata dolosa – il primo cittadino catenoto, Ascenzio Maesano, ha inoltrato stamani una direttiva agli uffici preposti e alla polizia municipale: «Predisporrò una mappatura – aveva dichiarato ieri il sindaco dopo essere giunto sul luogo dell’incendio – per conoscere chi sono i proprietari dei terreni che non hanno rispettato l’ordinanza anti-incendio emanata già a giugno. Non appena avremo questi dati, così come previsto dalla legge, passeremo alle denunce alle autorità oltre che a comminare le relative sanzioni».
Tuttavia, per l’amministrazione comunale potrebbe esserci la possibilità di essere direttamente tirata in ballo con l’accusa di aver peccato di negligenza per via di un mancato controllo del rispetto dell’ordinanza. A riguardo, il vicesindaco e assessore all’Ambiente, Giovanni Grasso, ha rinviato al mittente le lamentele: «Comprendo la rabbia e il dispiacere di chi ha visto in pericolo se stesso e la propria casa – ha dichiarato Grasso -. Tuttavia, pur sottolineando che i cittadini hanno tutto il diritto di percorrere la strada che ritengono più opportuna (il riferimento va alla possibilità di citazione per disastro colposo nei confronti dell’amministrazione, ndr), ritengo che quanto accaduto ieri poco abbia avuto a che vedere con eventuali nostre negligenze. L’ordinanza impone all’amministrazione, infatti, di disboscare e ripulire un’area di cinque metri dai confini con gli altri terreni, ovvero una distanza che, con il forte vento di ieri, sarebbe stata comunque insufficiente a fermare la propagazione delle fiamme». Riguardo alle accuse di un mancato controllo del rispetto dell’ordinanza, il vicesindaco ha poi ribadito che «spetta alle forze dell’ordine, polizia municipale in testa» assicurando che tutto predisposto al fine di rilevare «eventuali lacune nel servizio di controllo».
Sulla vicenda, però, il comandante dei vigili urbani, Sebastiano Forzisi, sottolinea come il controllo della situazione sia più difficile di quanto si creda: «Parliamo spesso di terreni che nei decenni hanno cambiato più volte proprietà. Il più delle volte, all’origine, gli acquirenti facevano capo a grossi gruppi immobiliari che in passato hanno avuto un ruolo nello sviluppo edilizio del territorio». Mappatura che però adesso sarà necessaria: «La direttiva del sindaco – ha specificato Forzisi – parla chiaro. In collaborazione con gli uffici e il catasto bisognerà fare un lavoro certosino, così da essere sicuri di rintracciare i responsabili». Tali difficoltà, però, potrebbero far credere che per risalire alla proprietà di un terreno abbandonato sia necessario attendere che quest’ultimo vada a fuoco: «Non dico che bisogna aspettare la tragedia – ha tenuto a chiarire Forzisi – ci mancherebbe. È un dato di fatto, però, che il lavoro di mappatura presenta numerose difficoltà. Lavorare in inverno per arrivare alla stagione estiva già preparati? Sì, sarebbe il caso di farlo ma le incombenze sono tante e si fa quel che si può».