Il programma della prof.ssa Gentile – Facoltà di Agraria

1. Introduzione

Le elezioni per il rinnovo della carica di Preside rappresentano un’importante occasione di confronto e di riflessione sullo stato attuale della Facoltà e, ancor di più, sui problemi che dovranno essere affrontati nei prossimi anni e sulle prospettive di sviluppo. Questa occasione assume oggi importanza ancora più significativa anche alla luce delle modificazioni dell’assetto organizzativo dell’Università in Italia e degli obiettivi specifici che l’Ateneo di Catania intende perseguire.
 Le modificazioni, a volte troppo veloci, che investono l’Università italiana richiedono approcci adeguati in termini di progettualità e di capacità gestionale per conseguire una elevata efficienza nel perseguimento dei nuovi obiettivi.

La definizione di un programma realistico e non illusorio per lo sviluppo della Facoltà deve pertanto tener conto dei vincoli (normativi, finanziari, organizzativi) e di alcune priorità che scaturiscono dal contesto universitario nazionale e locale nonchè dalla necessità di confrontarsi con le altre Facoltà di Agraria italiane.
 
Tra le priorità vanno considerate con particolare attenzione:
– la valorizzazione dell’autonomia didattica e la corretta applicazione del DM 270/04 che richiede adeguamenti e innovazioni della attuale offerta formativa;
– il rafforzamento e l’ampliamento delle attività di ricerca che costituiscono il fondamento imprescindibile dell’azione universitaria;
– l’incremento dei rapporti positivi e costruttivi con gli enti del territorio, con le imprese e con gli ordini professionali anche allo scopo di facilitare l’inserimento dei giovani laureati nel mondo del lavoro;
– l’ottimizzazione dell’uso delle risorse finanziarie, ricercando sistematicamente l’efficienza della spesa e l’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi;
– l’adeguamento dei servizi offerti agli studenti per assicurare una formazione di elevata qualità e le condizioni ottimali per la riduzione dei tempi di conseguimento del titolo di studio purtroppo ancora oggi al di sopra dei valori di riferimento nazionali e internazionali;
– il miglioramento degli strumenti e dei supporti per i docenti e per il personale tecnico-amministrativo al fine di determinare condizioni idonee per l’espletamento delle attività di didattica e di ricerca e delle funzioni amministrative.

Le priorità sopra elencate dovranno essere sviluppate in uno scenario nuovo che trova nella piena realizzazione di una seria e costante attività di valutazione un momento essenziale per il pieno sviluppo e il rafforzamento dell’autonomia. Il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e della ricerca, l’impegno per l’innovazione e per l’internazionalizzazione della ricerca e della didattica potranno essere perseguiti solo se verrà avviato un percorso di autovalutazione quale strumento di sostegno e di miglioramento continuo della nostra attività.
 Il presente documento, offerto alla valutazione dei colleghi, del personale tecnico e amministrativo e degli studenti, indica gli ambiti prioritari di attività individuati per il consolidamento dei risultati sino ad oggi conseguiti, per il perseguimento di nuovi obiettivi e per lo sviluppo di ulteriori iniziative che possano contribuire a rendere maggiormente competitiva la nostra Facoltà nel contesto nazionale ed internazionale.

2. Ambiti prioritari di attività

2.1 Ricerca
 
La crescita e lo sviluppo della Facoltà avviene anche attraverso lo svolgimento di studi di elevata qualità indirizzati sia all’eccellenza della ricerca di base quanto a tematiche applicate i cui risultati possano essere di immediata trasferibilità nel territorio in cui si opera. Il binomio ricerca-didattica è fondamentale per la capacità competitiva della Facoltà ed è elemento chiave per attrarre nuove risorse.
 
La nostra Facoltà gode di alcune peculiarità che la rendono capace di attrarre risorse anche da forme di collaborazione pubblico-private permettendole, quindi, di utilizzare una pluralità di fonti di finanziamento. La multidisciplinarietà, testimoniata da livelli di integrazione elevati, e il grado di specializzazione, maturato in diversi settori strategici per l’economia della nostra Regione e dell’intero Paese, rappresentano due punti di forza per lo sviluppo della ricerca. Anche il forte radicamento in territori ad elevata vocazione agricola, quali quelli del ragusano e dell’ennese, contribuisce a ottenere risorse per lo sviluppo di attività di ricerca.
 
Nell’ultimo triennio la ricerca in Facoltà è stata incentivata anche grazie all’erogazione di oltre 65 assegni di collaborazione alla ricerca annuali che hanno consentito, con un meccanismo premiante, di porre la nostra Facoltà ai primi posti in Ateneo in termini di assegni attivati e di impegnare presso le strutture dipartimentali giovani già formati alla ricerca.
 
Per il raggiungimento di una maggiore competitività nella ricerca scientifica, nel rispetto della piena autonomia delle strutture dipartimentali nella promozione, sviluppo e realizzazione dell’attività di ricerca, potrebbe essere opportuno nel prossimo triennio:
a) mettere in atto iniziative per reperire risorse finanziarie che consentano di realizzare un piano di ricerca organico e integrato a medio-lungo termine, strategico per l’agricoltura mediterranea, sviluppato di concerto con gli Enti locali, la Regione, le organizzazioni professionali e le categorie di imprenditori e di utenti e che coinvolga su obiettivi mirati tutte le aree scientifiche della Facoltà;
b) promuovere e proseguire le iniziative di ricerca per rafforzare i rapporti con il partenariato locale anche mediante lo sviluppo di specifici interventi (quali il Distretto Tecnologico Agrobio e Pesca Ecocompatibile e il Centro di Competenza Tecnologica Agroalimentare, CeRTA) volti all’erogazione di servizi per le PMI;
c) contribuire al potenziamento delle strutture di ricerca in cui la Facoltà opera, in particolare l’Azienda Agraria Sperimentale;
d) realizzare un censimento delle attività di ricerca svolte nei Dipartimenti per costituire una anagrafe interna della ricerca volta alla promozione dell’aggregazione progettuale e offrire un quadro di quei prodotti prontamente trasferibili che potrebbero risultare di grande importanza per l’attrazione di ulteriori risorse;
e) attivare iniziative per la partecipazione a piattaforme tecnologiche e reti al fine di stimolare la aggregazione con gruppi esterni alla Facoltà che operano in campi scientifici diversi ma affini con aree di nostra competenza;
f) proseguire le iniziative volte all’inserimento della Facoltà nel sistema di ricerca europeo e con i paesi del bacino del mediterraneo attraverso supporti, incentivi e strumenti ai docenti per sviluppare rapporti di collaborazione con istituzioni internazionali e migliorare l’inserimento in rete al fine di cogliere le opportunità offerte dalla partecipazione a specifici bandi;
g) operare per incrementare le risorse istituzionali destinate alla ricerca favorendo anche l’apporto dei giovani attraverso l’aumento del numero di borse di dottorato e assegni di ricerca;
h) aderire alla politica della brevettazione e degli spin off accademici sviluppati dall’amministrazione centrale;
i) proseguire e potenziare le positive collaborazioni di ricerca che sono state realizzate con il C.R.A, il CNR e il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia;
j) rendere disponibili informazioni sulla strumentazione tecnologicamente più avanzata presente nei Dipartimenti per rendere più efficace l’utilizzo delle risorse (umane e finanziarie) e per stimolare ulteriormente la ricerca interdisciplinare.

L’insieme combinato di queste azioni, l’integrazione delle potenzialità espresse al nostro interno, la condivisione di risorse e competenze all’interno di reti di ricercatori di grande prestigio, potranno servire per stimolare l’utilizzazione delle opportunità esistenti in ambito europeo, nazionale e regionale e la valorizzazione delle numerose e qualificate competenze presenti nella nostra Facoltà.

2.2 Offerta formativa

La dichiarazione di Bologna, e in particolare l’obiettivo dell’ “adozione di un sistema di titoli di semplice leggibilità e comparabilità…, al fine di favorire l’employability dei cittadini europei e la competitività internazionale del sistema europeo dell’istruzione superiore”, ha certamente costituito uno stimolo importante per la promozione del processo di accreditamento dei corsi di studio universitari a livello europeo.
 
L’applicazione del DM 509/99 che, come è noto, ha dato luogo all’introduzione dell’articolazione del sistema formativo universitario basato sul cosiddetto “3+2”, ha determinato nuove opportunità per le Università, anche se ha generato notevoli difficoltà per l’applicazione di un modello radicalmente differente da quello esistente. Ancora oggi la valutazione degli aspetti positivi e delle criticità di tale nuovo modello risulta difficile considerato che i risultati dell’adozione dei nuovi ordinamenti sono stati resi disponibili solo di recente. Nella nostra Facoltà, come è accaduto anche in molte altre, l’autonomia didattica ha consentito di ampliare l’offerta formativa consolidata con la ulteriore valorizzazione delle competenze multidisciplinari che da sempre la caratterizzano. In tal senso l’istituzione e l’attivazione di corsi di laurea su temi legati alla gestione del territorio e alla tutela dell’ambiente, alla progettazione e gestione del verde urbano, hanno consentito di attrarre nuovi studenti e di offrire formazione su tematiche moderne che hanno un forte impatto sul territorio. Tale ampliamento dell’offerta formativa, insieme all’applicazione del DM 509/99 ha anche determinato un incremento del numero degli studenti immatricolati portando la nostra Facoltà a collocarsi al terzo posto in Italia nella graduatoria del numero di iscritti nelle Facoltà di Agraria.
  
Le principali criticità del nuovo sistema formativo sono connesse alla mancata differenziazione tra i corsi di laurea triennali ed i corsi di laurea magistrale. Spesso, infatti sono state registrate sovrapposizioni dei contenuti degli insegnamenti che hanno visto negli ultimi un semplice approfondimento dei contenuti già erogati nei corsi di primo livello. Anche l’eccessiva frammentazione dell’offerta formativa con l’attivazione di moduli costituiti da pochi CFU e di corsi integrati composti da un numero eccessivo di moduli hanno costituito ostacoli considerevoli. Queste ed altre difficoltà, unitamente all’assoluta mancanza di risorse finanziarie aggiuntive, hanno impedito il raggiungimento degli obiettivi che la riforma si prefiggeva.
 L’analisi attenta ed approfondita dei problemi scaturenti dall’applicazione del DM 509/99, i risultati complessivamente conseguiti e l’ormai imminente applicazione del DM 270/04 comportano la necessità di una revisione prudente, responsabile e al tempo stesso coraggiosa dell’offerta formativa che dovrà comportare l’adeguamento dei corsi già attivati e la progettazione di nuovi corsi.
 
Ritengo che negli ultimi anni la Facoltà abbia saputo realizzare uno sviluppo armonico che ha determinato un rafforzamento dei settori fondamentali delle Scienze Agrarie e ha consentito l’attuazione di nuovi percorsi. Potrebbe essere strategico nei prossimi anni, oltre che ristrutturare l’attuale offerta formativa, esplorare nuovi percorsi quali ad esempio quelli legati alle biotecnologie agroalimentari e all’ambiente, per i quali sono a disposizione in Facoltà competenze e laboratori idonei, prerequisiti indispensabili per assicurare una proficua osmosi tra ricerca e formazione.
 
E’ tuttavia importante effettuare le scelte sui corsi da istituire considerando come metodo acquisito la “flessibilità” dell’offerta formativa che potrebbe rendere opportuno modificare e rinnovare i corsi di laurea attivati in funzione delle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e della richiesta di nuove figure professionali.
 
Ritengo che le iniziative da realizzare nel prossimo triennio per migliorare e innovare l’offerta formativa della Facoltà potrebbero prevedere la:
a) prosecuzione e completamento dell’attività di progettazione dei corsi di studio di I e II livello, individuazione di nuove tematiche per corsi di II livello e completamento della formazione post-laurea attraverso la realizzazione di Master di II livello in settori strategici dal punto di vista occupazionale, in grado di formare figure professionali con competenze altamente qualificate;
b) progettazione di corsi di laurea magistrali anche tenendo conto dell’esigenza di una loro futura collocazione nell’offerta formativa del Politecnico del Mediterraneo;
c) revisione dei corsi di Dottorato di ricerca sulla base delle indicazioni che verranno date dall’Amministrazione centrale, ipotizzando anche una loro possibile riarticolazione in relazione alle esigenze di un miglior raccordo con la formazione di I e II livello e alla opportunità di rendere professionalizzanti alcuni di essi;
d) promozione del ruolo e della visibilità della Facoltà nei rapporti con le istituzioni, con gli territoriali, con le altre strutture universitarie italiane ed estere, con gli ordini professionali, con il mondo produttivo e con la società, anche attraverso il rafforzamento del rapporto con i mezzi di informazione e sfruttando le potenzialità di comunicazione del sito web della Facoltà;
e) individuazione di strumper migliorare l’attrattività dei corsi di laurea anche allo scopo di allargare il bacino di utenza soprattutto nei paesi dell’area del Mediterraneo;
f) avviamento di percorsi di certificazione di qualità e di accreditamento di tutti i corsi di studio anche sulla base dell’esperienza CampusOne realizzata per il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie Tropicali e Subtropicali;
g) realizzazione di iniziative per la promozione della Facoltà presso le Scuole di Istruzione secondaria prevedendo specifici percorsi di orientamento dai quali emergano la struttura dinamica, moderna e complessa della Facoltà stessa e le opportunità di percorsi formativi professionalizzanti in rapporto alle prospettive occupazionali offerte dal mercato del lavoro;
h) verifica sistematica degli esiti dei corsi di laurea e di laurea magistrale attraverso l’attenta analisi del numero di laureati in corso, la valutazione dell’impatto dei nuovi laureati con il mondo del lavoro;
i) valutazione dei livelli di conoscenza di base per gli studiscritti al I anno per l’organizzazione e la realizzazione di intervfinalizzati a colmare le lacune evidenziate che rappresentano un ostacolo alla normale attività di apprendimento;
j) predisposizione di strumenti didattici idonei per agevolare gli studi in particolare degli studenti part-time;
k) realizzazione di un archivio delle tesi di laurea, di master e di dottorato in formato digitale;
l) revisione delle modalità di presentazione e di svolgimento della “prova finale”, in particolare per le lauree magistrali.

2.3 Decentramento 
 
Come è noto la nostra Facoltà è stata tra le prime dell’Ateneo ad istituire e attivare corsi di laurea in sedi decentrate. Ciò ha determinato indubbi benefici sotto molteplici aspetti, tra i quali vanno ricordati il rafforzamento dei rapporti con gli enti territoriali, prerogativa irrinunciabile per una Facoltà di Agraria, e la possibilità di ampliare l’offerta formativa con la creazione di nuovi e innovativi percorsi e sbocchi professionali. Tali attivazioni hanno determinato l’incremento del numero di studenti con un rafforzamento della posizione all’interno del nostro Ateneo e l’istituzione di 14 posti di ruolo che ha dato possibilità di inserimento e di avanzamento di carriera ad alcuni colleghi.
 
Così come si è verificato per gran parte delle iniziative di decentramento intraprese dalle altre Facoltà del nostro Ateneo, anche nella nostra Facoltà sono oggi presenti numerosi problemi che devono trovare nel breve/medio termine soluzioni efficaci e definitive. Tra essi vanno ricordati:
– il rispetto, da parte dei consorzi universitari e degli Enti locali, di quanto previsto dalle convenzioni con particolare riferimento alla corresponsione dei contributi finanziari indispensabili per il funzionamento e lo sviluppo dei corsi di laurea;
– l’esigenza di garantire ai colleghi incardinati nelle sedi decentrate idonee condizioni di lavoro, concreta possibilità di avanzamento di carriera (analoga a quella degli altri colleghi incardinati a Catania) e prospettive, per coloro che ne avvertono l’esigenza, di un progressivo rientro in sede attraverso un programmato turn-over con nuovi inserimenti di giovani colleghi;
– la realizzazione in tutte le sedi decentrate di condizioni adeguate (in termini di strutture, aule, laboratori, personale, ecc.) per consentire una offerta formativa di livello universitario;
– il rafforzamento delle sinergie e delle collaborazioni con gli enti territoriali anche allo scopo di potenziare l’attività di ricerca.
 
In particolare occorrerà operare per consentire di:
a) definire in modo positivo e costruttivo i rapporti con l’Università Kore di Enna e con il Consorzio Ennese Universitario, in linea con le iniziative già assunte dall’Ateneo di Catania, con l’obiettivo di disattivare progressivamente il corso di laurea in “Economia e gestione delle imprese agroalimentari” sostituendolo, per un periodo temporalmente limitato, con un corso interateneo, in una prospettiva di collaborazione a lungo termine con la Kore per il rafforzamento delle attività di formazione e di ricerca nell’ambito agroalimentare nel territorio della Sicilia centrale;
b) rafforzare il rapporto con il Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa e con il suo nuovo consiglio di Amministrazione anche allo scopo di ottimizzare la fruizione della sede del corso di laurea rendendo funzionali gli uffici e i laboratori già ristrutturati e disponibili e migliorare le sinergie con gli Enti locali e le imprese agroalimentari del territorio ibleo;
c) definire i rapporti con il Consorzio Universitario del Calatino anche attraverso la stipula di una convenzione di lungo termine che superi il protocollo di intesa che di anno in anno viene sottoscritto con il Comune di Caltagirone e la Provincia Regionale di Catania in modo da effettuare una seria programmazione per la stabilizzazione e il rafforzamento del corso di laurea in “Progettazione e gestione di aree a verde parchi e giardini”.

 
2.4 Risorse umane

 Il potenziamento e la valorizzazione dei docenti e del personale tecnico-amministrativo costituiscono un obiettivo prioritario per lo sviluppo e l’affermazione della Facoltà a livello locale, nazionale e internazionale.
 
I docenti rappresentano la componente fondamentale in relazione ai compiti svolti nella ricerca e nella didattica. Occorre pertanto che la Facoltà, in sinergia e in collaborazione con l’Ateneo, promuova tutte le iniziative utili ad attivare, nei limiti previsti dalla normativa, meccanismi incentivanti e premiali legati alla qualità dell’attività didattica, della produzione scientifica, dell’operosità, delle capacità organizzative e dell’abilità all’attivazione di rapporti con istituzioni nazionali ed internazionali.
 
Il contributo del personale tecnico-amministrativo risulta parimenti fondamentale per il miglioramento del funzionamento della Facoltà e dei Dipartimenti che in essa operano. Pur in presenza di normative penalizzanti e di severe disposizioni in materia finanziaria che ostacolano le Università nell’adozione di una politica di rafforzamento di tali ruoli, la Facoltà, in relazione alle specificità e ai contenuti dei programmi didattici e di ricerca, dovrà attivare iniziative volte a valorizzare il ruolo e le funzioni svolte dal personale tecnico-amministrativo. E’ indispensabile assicurare le giuste gratificazioni, anche economiche, in relazione alle capacità, all’impegno e all’efficienza assicurate alle strutture nonché ai servizi erogati all’esterno che contribuiscono alla crescita complessiva della Facoltà.
 
Considerato che i prossimi anni saranno certamente difficili stante la tendenza alla riduzione dei finanziamenti all’Università, bisognerà operare per utilizzare al meglio le risorse disponibili, valorizzare e salvaguardare il patrimonio di risorse umane presente in Facoltà e acquisito nel corso degli anni.

In relazione a quanto sopra, potrebbe essere opportuno:
a) perseguire l’obiettivo di immettere giovani nelle strutture dipartimentali, sia attraverso l’auspicabile attivazione di nuovi ruoli che attraverso l’istituzione di posti di ricercatore a tempo determinato, borse post-dottorato e assegni di ricerca anche attraverso il reperimento e la utilizzazione di risorse provenienti dall’esterno;
b) favorire le opportunità di avanzamento di carriera per i ricercatori e i professori di seconda fascia, tenendo anche conto, così come per la istituzione di nuovi ruoli, della contemporanea esigenza di assicurare sia il ricambio generazionale sia la continuità delle “scuole” scientifiche della Facoltà e di potenziare i settori scientifico-disciplinari con evidenti carenze di organico;
c) favorire il progressivo rientro in sede dei docenti che, essendo incardinati nei corsi decentrati, ne avvertono l’esigenza anche in relazione alle necessità didattiche di sostituzione dei colleghi che vanno in quiescenza. Per rendere concreta tale azione e per evitare di perdere risorse finanziarie con conseguente penalizzazione per la istituzione di nuovi ruoli e per gli avanzamenti di carriera in sede, occorrerà concordare con l’Amministrazione modalità e regole per il riutilizzo dei punti organico che si liberano nelle sedi decentrate a seguito dei predetti trasferimenti;
d) operare, d’intesa con l’Amministrazione centrale, affinché si possa realizzare il potenziamento e l’eventuale riequilibrio dei ruoli del personale tecnico-amministrativo all’interno delle strutture dipartimentali;
e)  sviluppare, d’intesa e in sinergia con i Dipartimenti, progetti di incentivazione a favore del personale finalizzati all’accrescimento dell’efficienza delle attività tecnico-scientifiche e amministrative svolte all’interno delle strutture anche allo scopo di perseguire il miglioramento delle prestazioni dell’intera Facoltà;
f) favorire e sviluppare la partecipazione degli studenti alla vita della Facoltà utilizzando tutti gli strumenti previsti dai Regolamenti vigenti anche mediante l’incentivazione allo svolgimento di esercitazioni interdisciplinari e visite tecniche, l’utilizzo più efficace dei laboratori di informatica e la messa a disposizione di ulteriori spazi per l’aggregazione e la socializzazione.

2.5 Internazionalizzazione

L’internazionalizzazione rappresenta un processo indispensabile per l’ulteriore crescita della Facoltà che deve riguardare iniziative legate sia alla formazione che alla ricerca e dovrà collegarsi, tra l’altro, alle attività del Politecnico del Mediterraneo. Al tempo stesso essa investe la Facoltà nella direzione di una sempre più spinta competizione internazionale.
 
Pur nelle notevoli difficoltà che la realizzazione di programmi di internazionalizzazione comporta, la Facoltà è stata in grado negli ultimi anni di sviluppare numerose iniziative anche grazie all’impegno di diversi colleghi che si sono adoperati in tal senso e all’attività del Consorzio Natura. Tra esse è opportuno ricordare il Master internazionale di I livello in“Innovazioni e sostenibilità nelle produzioni agro-alimentari nell’area mediterranea”, il Master internazionale della Scuola superiore (al quale numerosi colleghi della Facoltà forniscono un apporto rilevante e qualificato) in “Landscape design and environmental planning in the Mediterranean area” e il master internazionale di I livello (nell’ambito del programma Agris Mundus) in “Sustainable Development in Agriculture”. La Facoltà, inoltre, è inserita nei programmi finalizzati alla realizzazione di un centro di ricerca in virtù degli accordi euro-mediterranei siglati alcuni anni fa dai competenti ministeri italiano ed egiziano.
 
Tenendo conto delle iniziative in corso, ulteriori programmi di sviluppo potranno essere finalizzati a:
a) mettere a punto strategie per lo sviluppo di programmi coordinati di collaborazione con università ed enti di ricerca stranieri;
b) sviluppare ulteriormente i programmi di scambio di studenti attraverso gli strumenti già attivi quali i programmi europei (Erasmus, Socrates e Leonardo);
c) mettere a disposizione supporti e strumenti, compresa l’incentivazione economica, per favorire periodi di permanenza di ricercatori e dottorandi di ricerca presso istituzioni straniere (università e centri di ricerca);
d) istituire e attivare corsi di laurea magistrali e dottorati da inserire nelle reti internazionali di formazione e ricerca;
e) incentivare l’attivazione di insegnamenti in lingua straniera nei corsi di laurea già attivi;
f) realizzare un database di Facoltà cui fare riferimento per iniziative di formazione e di ricerca, sulla base dei numerosi contatti e scambi internazionali che le strutture dipartimentali e i docenti hanno già sviluppato;
g) incentivare lo sviluppo di competenze in lingua straniera anche nella prospettiva dell’inserimento di alcuni corsi di laurea specialistica all’interno del Politecnico del Mediterraneo attraverso l’organizzazione, per iniziativa della Facoltà, di corsi di lingua di livello differenziato per i docenti e il personale interessati.

2.6 Infrastrutture e servizi

Negli ultimi cinque anni sono stati realizzati interventi significativi per il miglioramento della funzionalità delle infrastrutture della Facoltà. Tali interventi hanno consentito di mettere a pieno regime la sede di via S.Sofia, dove peraltro è stato trasferita la segreteria degli studenti, e di ristrutturare un gran numero di uffici e laboratori di via Valdisavoia, mettendo in tal modo a disposizione delle strutture dipartimentali ivi allocate spazi adeguati per la didattica e per la ricerca.

Tuttavia nei prossimi anni occorrerà perseguire con determinazione l’obiettivo della riunificazione in una unica sede della Facoltà nell’ottica di migliorare l’uso delle risorse, di stimolare l’aggregazione tra docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti e di esaltare l’interdisciplinarietà della didattica e della ricerca. A tal proposito occorrerà stimolare l’Amministrazione per l’attuazione di quanto programmato e inserito nel piano triennale dell’Università che prevede la realizzazione di un nuovo edificio a S. Sofia a completamento di quelli esistenti per consentire il trasferimento delle strutture ancora operanti in via Valdisavoia.
 
L’erogazione delle attività didattiche e lo svolgimento delle attività di ricerca potranno ricevere un forte impulso dalla piena utilizzazione delle strutture di campo e di laboratorio dislocate presso l’Azienda Agraria Sperimentale, acquisita in maniera permanente dall’Ateneo. L’azienda che, dopo molti anni, è oggi dotata di un piano organico di sviluppo di infrastrutture, alcune già realizzate altre in fase di realizzazione, dispone, grazie anche a risorse finanziarie acquisite mediante specifici progetti, di alcuni laboratori attrezzati che potrebbero consentire di completare e di integrare le attività svolte nelle sedi tradizionali contribuendo al completamento della formazione dei giovani laureati.
 
Di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi sopraindicati per i Corsi di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie tropicali e subtropicali, risulta anche l’azienda e i laboratori in fase di realizzazione a servizio del Centro di Ricerca Ibleo (nato a seguito di un’intesa con l’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana e la Provincia Regionale di Ragusa).
 
L’attività della Biblioteca risulta ben integrata nella vita della Facoltà e assicura un servizio indispensabile e adeguato per gli studenti e per i docenti. Tuttavia alcuni miglioramenti, soprattutto nella fruibilità della struttura, quali l’aggiornamento delle postazioni multimediali e l’ampliamento del periodo giornaliero di apertura sono interventi possibili. Sarebbe inoltre auspicabile realizzare specifiche iniziative per la presentazione di nuovi libri e periodici ed altre iniziative culturali.
 
Il Centro Servizi ha svolto un eccellente lavoro progredendo in efficienza e competenza a favore di tutti coloro che operano in Facoltà e assicurando una buona visibilità della Facoltà stessa. Tuttavia, anche in relazione all’ampliamento dell’attività della Facoltà all’interno del Politecnico del Mediterraneo e in forza delle numerose iniziative di internazionalizzazione già in corso e programmate sarà necessario sviluppare il sito web con maggiori informazioni in lingua inglese, svolgere una attività di raccolta di materiale didattico e di dispense, attivare, anche in fase sperimentale, nuove procedure per la gestione informatizzata degli esami (prenotazione e registrazione).
 L’ufficio stages e tirocini ha svolto in questi anni una attività intensa, proficua e indispensabile per il completamento dei percorsi formativi degli studenti. Tale attività ha consentito di istituire numerose convenzioni con enti pubblici e privati operanti nella nostra Regione e di sostenere gli studenti nella realizzazione delle attività, compresi i tirocini all’estero, nonché di informare, mediante uno specifico notiziario on line, sulle iniziative culturali e di interesse per la Facoltà. Nei prossimi anni, anche in vista della realizzazione di nuove iniziative di didattica che la Facoltà ha in programma, bisognerà potenziare l’ufficio.

3. Metodo di lavoro

Sarebbe ovviamente velleitario, se non utopico, ritenere che il Preside possa farsi carico di tutto il lavoro richiesto per la gestione della Facoltà e soprattutto per la elaborazione e per la attivazione di nuovi programmi ed iniziative in riscontro ad esigenze di autonomo sviluppo o espresse dal contesto in cui la Facoltà opera. Gli impegni che ne derivano richiedono tra l’altro competenze articolate, approcci operativi diversificati e talora complementari, conoscenza del sistema della formazione e della ricerca in ambito nazionale ed internazionale. Anche per tali motivi il metodo di lavoro deve essere basato sulla collegialità, sul coinvolgimento e sulla partecipazione attiva di quanti esprimono il bisogno e il dovere di contribuire alla crescita della Facoltà
 
In relazione a quanto sopra, il compito forse più importante del Preside è quello di promuovere e coordinare la gestione collegiale sollecitando funzionalmente l’impegno dei docenti e del personale tecnico amministrativo. Per favorire tale processo di partecipazione e di condivisione occorrerà definire obiettivi di interesse comune e tenere come riferimento la piena valorizzazione delle capacità professionali ed umane espresse da quanti operano nella Facoltà per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In un contesto contrassegnato dalla collegialità, oltre che dalla condivisione degli obiettivi, occorre valorizzare ogni opportunità per dare riscontro alle legittime aspirazioni di tutti, comporre istanze in apparenza contrastanti, trovare condizioni di equilibrio e di imparzialità che dovranno caratterizzare l’operato del Preside.
 
Il metodo della collegialità trova pieno riscontro nella composizione e nel funzionamento del Consiglio di Presidenza che consente, così come si è verificato negli ultimi sei anni, di individuare e proporre soluzioni condivise e tempestive. Tuttavia per una più larga partecipazione ai processi decisionali è opportuno migliorare la comunicazione tra tale organo e tutte le componenti della Facoltà; a tale scopo potrebbe essere valutata anche la possibilità di modificare il regolamento di Facoltà per pervenire a composizioni differenziate del Consiglio di Presidenza in relazione ai temi da discutere. In tutti i casi non possono mancare come requisiti preliminari per una gestione veramente compartecipata le doti di equilibrio del Preside, di continuità e coerenza nell’impegno, di rifiuto palese di ogni logica di appartenenza comunque espressa e motivata.
 
Sulla base di tali principi una distribuzione funzionale del lavoro appare una logica conseguenza, pur restando il Preside responsabile della gestione politica e amministrativa della Facoltà. Azioni sicuramente in linea con quanto sopra potrebbero comprendere, oltre alla puntuale applicazione del regolamento di Facoltà, l’attivazione per specifiche questioni delle commissioni previste dallo stesso regolamento per affrontare problemi ben definiti e l’attribuzione di deleghe da assegnare per competenze e funzioni di carattere specifico e definito. Le deleghe dovrebbero riguardare le funzioni legate ai principali settori omogenei di attività della Facoltà chiamando a collaborare colleghi con particolare competenza nei settori dei tirocini, dell’orientamento, della formazione post laurea, della gestione di particolari supporti ed attrezzature di didattica e di ricerca.
 
Il Preside dovrà sempre restare riferimento esclusivo della gestione della Facoltà sia sul piano interno che con il mondo esterno, in primo luogo con Enti, Istituzioni, Ordini professionali, Associazioni. Particolare attenzione dovrà essere riservata ai rapporti con gli Enti responsabili delle iniziative di formazione nelle sedi decentrate, alle quali dovrà continuare a essere assicurata autonomia organizzativa in modo da semplificare la soluzione di problemi che richiedono quasi giornalmente interventi pronti ed efficaci.
 
Il Preside dovrà in ogni caso tutelare l’autonomia della Facoltà e rappresentare le giuste esigenze all’esterno oltre che naturalmente nell’ambito dell’Ateneo e più in generale del sistema universitario
 
I riferimenti metodologici cui il Preside dovrà a mio giudizio ispirare il suo operato non hanno pretese di originalità e di innovazione. Fatti salvi gli adattamenti legati al mutato quadro normativo ed all’assetto organizzativo quale si è configurato a seguito di nuovi riferimenti legislativi, il futuro Preside ha la grande opportunità, anche e soprattutto sul piano degli aspetti metodologici di fare riferimento, senza eccezioni, all’esempio di coloro che nel corso di questi 60 anni di vita hanno retto le sorti della Facoltà. A tutti deve essere rivolto un deferente pensiero per gli insegnamenti lasciati, dal primo fino all’ultimo attuale Preside, durante il mandato del quale la Facoltà ha raggiunto risultati di notevole rilievo sia sul piano dell’autorevolezza sia sul piano del funzionamento. Tutti loro hanno sempre indirizzato la nostra Facoltà verso la condivisione di valori fondamentalmente legati alla promozione della didattica e della ricerca. Occorre continuare su questa strada tenendo sempre presente la salvaguardia di condizioni operative basate sulla fiducia, sulla lealtà e sul rispetto reciproco e quindi sulla costruzione di quel clima di serenità necessario per operare le scelte importanti attraverso le quali la Facoltà dovrà corrispondere ai propri impegni istituzionali.

4. Considerazioni conclusive

Cari colleghi, rappresentanti del personale tecnico amministrativo e degli studenti, come ho avuto modo di preannunciarvi nei mesi scorsi ho maturato la decisione di offrire la mia disponibilità a ricoprire l’incarico di Preside per il prossimo triennio. Grazie a ciò ho avuto modo di confrontarmi personalmente con molti di voi, di recepire istanze e sollecitazioni e di raccogliere consensi per un impegno condiviso.

La volontà di contribuire allo sviluppo della Istituzione per la quale e nella quale operiamo e le riflessioni che ho maturato sono sintetizzate nel programma. Un programma per l’attuazione del quale è necessario un clima di fiducia, di lealtà e di serenità quale si conviene ad una comunità che ha come obiettivo la formazione dei giovani che saranno protagonisti nel mondo delle professioni e del lavoro.

Sono consapevole delle difficoltà del compito e per superarle farò costante riferimento alle mie ed alle vostre energie. Mi propongo, inoltre, di considerare il ruolo di Preside come regista ed interprete del pluralismo culturale che è specifico della nostra Facoltà, operando nella prospettiva di ideale continuità con i risultati conseguiti in passato che vanno custoditi e valorizzati. Per tale compito mi sosterrà anche il senso di appartenenza e lo spirito di collaborazione che hanno da sempre animato il mio rapporto con la nostra Facoltà e con le Istituzioni che continueranno a rappresentare riferimenti certi per svolgere il nuovo ruolo di responsabilità e di servizio per il quale chiedo la vostra fiducia.

Grazie
Alessandra Gentile 


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1. Introduzione Le elezioni per il rinnovo della carica di Preside rappresentano un’importante occasione di confronto e di riflessione sullo stato attuale della Facoltà e, ancor di più, sui problemi che dovranno essere affrontati nei prossimi anni e sulle prospettive di sviluppo. Questa occasione assume oggi importanza ancora più significativa anche alla luce delle modificazioni […]

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1. Introduzione Le elezioni per il rinnovo della carica di Preside rappresentano un’importante occasione di confronto e di riflessione sullo stato attuale della Facoltà e, ancor di più, sui problemi che dovranno essere affrontati nei prossimi anni e sulle prospettive di sviluppo. Questa occasione assume oggi importanza ancora più significativa anche alla luce delle modificazioni […]

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]