Il derby dell’aula 24 si tinge (ancora) d’arancione

Sette gli uomini in campo per ogni squadra. In arancione gli steppini ed in colori variabili gli zammuriani.

A difendere l’onore della Radio si sono alternati sul campo ben dieci radiofonici. Gianluca, il tanguero dell’aula 24, scivolava sull’erba del campo come sul parquet della migliore sala da ballo: una lezione di stile difficile da dimenticare, così come il tonfo sinistro di una micidiale pallonata atterrata senza clemenza sul suo zigomo. Michele, altrimenti detto “l’uomo fuscello” per l’evidente corporatura robusta e impostata, ed uno sgargiante Emanuele di verde vestito e per questo soprannominato immediatamente dai suoi stessi colleghi radiofonici “la Padania”. Poi Davide, l’unico dotato del dono dell’ubiquità, certamente l’uomo partita della radio con i suoi due gol da “colpo del drago nascente”. E ancora, Mario tra i pali, Peppe, Jonni, Giorgio, Alberto e Dario a completare la rosa della Radio.

Per il vittorioso Step1, invece, solo sette uomini impavidi e forgiati da settimane di instancabili allenamenti. Primo fra tutti, direttamente dalle file del “Real Senilidad”, il mitico portiere Gianfranco, “nettamente Braveheart”. Tra un tuffo e l’altro, incitava la squadra attraverso urli ancestrali e con lo stesso piglio deciso con cui coordina il giornale; spronato dagli spalti da una nutrita folla steppina al grido di “Gianfranco, ringhia per noi!”. L’immancabile roccia della squadra, come viene definito dai compagni, Gianlucal’uomo Pelican”, “quello degli altri, non il nostro” come lo definisce invece una portavoce di Zammù che ne invoca l’azzoppamento ai radiofonici numi tutelari. GuglielmoPelè de’ noartri” sempre in splendida forma e autore di un gol, come il fantastico Ciccio, ribattezzato per l’occasione “new entry… basta che entri”.

E poi la strana coppia, i Sandra e Raimondo dell’aula 24: SimoneCK” che, tra un’agitata di odorosa chioma e l’altra, ha ferito la porta avversaria e l’instancabile Salvo, a cui si devono ben due gol. Fenomeno inspiegabile quest’ultimo, data l’attitudine del nostro giocatore ad assumere una posizione standard: appoggiato ad un palo, in tipica posa da attesa dell’autobus (Fce, ovviamente). Fonti certe e molto vicine – ma che preferiscono rimanere anonime – al redattore Salvo ci confermano: «fa sempre così». Resta solo un dubbio: ha l’abbonamento o compra ogni volta il biglietto? Completa la squadra Steppina un acciaccato Claudio, strenuo combattente pur non al massimo della forma ma che ha impensierito non poco la difesa radiofonica, tanto da spingere i giocatori a chiedergli costantemente se fosse davvero un nuovo redattore o un professionista ingaggiato per l’occasione. L’urlo «c’è un mio pezzo oggi in apertura» è stato il leitmotiv della sua serata.

Una partita comunque sofferta, iniziata con un repentino vantaggio della Radio. Il momento della svolta è stato sicuramente l’inizio della fitta pioggia, che aveva fatto temere per il rendimento delle due squadre. Forte dell’ombrello di “PeRLa Miseria”, la tifoseria non ha indietreggiato ed ha continuato ad inneggiare compatta. Rinvigoriti, gli steppini sono passati in vantaggio, mentre l’effetto sembra essere stato diverso per gli zammuriani. Come dichiara una portavoce della curva di Zammù, «i giocatori della radio sono come i guerrieri di terracotta di Fantaghirò: alle prime gocce d’acqua si bloccano!». Poco clementi con la loro stessa squadra le tifose, visto che in un primo momento il paragone era stato fatto con i simpaticissimi gremlins, in un tripudio di reminiscenze targate anni ’80.

A fare onore alle due squadre una fitta tribuna, decisamente al femminile: Daniele “la Federica che c’è in ognuno di noi”, Loredana, Carmen, Claudia, Federica (quella vera!), Nelly, Perla, Gioia e Francesca sono stati sicuramente decisivi per la vittoria di Step1. Una curva talmente entusiasta ad ogni gol che non distingueva nemmeno gli autori, puntualmente riferiti dal portiere Faillaci fra una rocambolesca azione e l’altra. L’unica pecca di questo metodo la ammette una steppina stessa –  Claudia, che citiamo in barba alla sua volontà di restare anonima – «non è che siamo al teatro greco, ca unni parri parri si senti».

Per Radio Zammù tentavano di risollevare le sorti e il morale della squadra due accanitissime Ala e Anita, una diplomatica Stefania (che progettava forse una prossima azione di spionaggio) ed Erika. A tenere buoni gli animi, la figura super partes del prof. Luciano Granozzi, che tra un assist e l’altro ha proposto come prossima sfida una gara di nuoto tra le acque del litorale catanese.

Ci si vede al prossimo match!


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