Il Papa tenta il dialogo, molti lo ostacolano

Da un telegiornale in cui i servizi sono dedicati a veline e personaggi di reality difficilmente ci si può aspettare che le notizie più importanti vengano affrontate in modo serio, e quando tra i titoli principali trova spazio una lap dance improvvisata alla metropolitana di Milano, le speranze si spengono.

In questi giorni gli occhi del mondo sono puntati sul viaggio del Papa in Turchia. E non c’è bisogno di essere credenti per interessarsi. Ad errori e cattive interpretazioni sono già seguiti attentati e omicidi. E gruppi di terroristi, come Al Quaeda, guadagnano consensi da parte di giovani delusi dal mondo occidentale, ogni volta che l’odio alimenta altro odio.
Il comportamento del Papa è esemplare, ed è apprezzato da chi vive in Turchia, e da chi la governa. Parla della religione musulmana come di una religione di Pace e d’Amore, senza omettere di ricordare che ammazzare qualcuno in nome di Dio è un sacrilegio.

Su queste basi solide tenta di instaurare un dialogo con i musulmani e con gli ortodossi. Anche se qualcuno ricorda che dogmi e differenze profonde, mettono limiti all’ecumenismo. L’infallibilità Papale, e la supremazia del Patriarca di Roma, sugli altri Patriarchi non potranno portare mai ad una fusione, almeno ufficialmente, tra le diverse chiese cristiane. Così come per i musulmani è un’eresia definire Gesù di Nazareth, Dio, perché questo intaccherebbe una delle qualità intrinseche di Dio, quella di essere Assoluto.

Ciò nonostante tutte le religioni, anche se storicamente hanno rinnegato più volte questo principio, dovrebbero portare la Pace e l’Amore, il Rispetto, la Fratellanza, dovrebbero permettere di usare la mente ma di travalicarne i limiti attraverso la spiritualità. E centrandosi su questi Valori, dovrebbe essere facile il dialogo. Ma la cosiddetta “informazione”, quella che si trova in telegiornali “semplici”, alla portata di tutti, e incentrata su problemi gravi come l’identità della ragazza che la notte arrotonda le proprie entrate ballando sulla metro, non ha bisogno di fare queste osservazioni. A Studio Aperto basta mostrare i “fatti” o almeno il loro punto di vista.

Il primo servizio sul Papa in Turchia è incentrato sulla manifestazione contraria alla visita del Papa alla Moschea Blu e a Santa Sofia. Tafferugli e poliziotti ben attrezzati nelle immagini. Dimenticano di dire che a manifestare erano solamente 100 fra attivisti politici di un partito estremista, mogli e figli. E Istanbul conta oltre undici milioni di abitanti. Proseguono con le immagini del Papa a Santa Sofia, e pongono l’attenzione sul fatto che “il Papa non ha potuto fare il segno della croce, in quella che era una chiesa cristiana, ma è rimasto scalzo nella mosche blu per rispetto della legge coranica”.

Ma leggo con frequenza gli articoli di un giornalista, vaticanista, che è ad Istanbul e pare non sapere niente di vincoli e obblighi subiti dal Papa; anzi è contento della reazione, da lui raccolta, di tanti musulmani convinti che la Pace non sia un Utopia. Mi viene il sospetto che quella del Papa sia stata solo una scelta di Rispetto.

Chi lavora per un giornale, e ancor di più chi lavora per un telegiornale nazionale, dovrebbe prestare attenzione alle conseguenze dei propri articoli e dei propri servizi.
Molti telespettatori non hanno mai avuto la possibilità di andare in Turchia, o di conoscerne la storia, e scoprire come con Ataturk (1923) la Turchia abbia preso una svolta verso uno stato democratico, copiando proprio la legislazione civile svizzera e quella penale italiana, e che malgrado in questo secolo abbia vissuto periodi bui, e forze fondamentaliste cerchino di prendere il sopravvento in ogni momento, oggi è un paese libero e democratico. Le minoranze religiose non soffrono la discriminazione, almeno non più di quanto avvenga nel nostro “civile” Paese.

Molti tra coloro che vedono Studio Aperto difficilmente hanno il tempo e la voglia di confrontare le notizie con altre fonti, e purtroppo ancora troppi, pur abituati a rifiutare i “dogmi” delle leggi e regole che non condividono, credono ancora che tutto ciò che leggono o, più spesso, vedono in televisione, sia “verità assoluta”. Lo spirito critico va educato, ma non si può pretendere che tutti ne abbiano a sufficienza. Alimentare l’intolleranza e il razzismo, con informazioni deviate, è pericoloso, e non è privo di conseguenze. Se ognuno è giustamente libero di pensare e credere ciò che vuole, è anche importante quando si forma qualcuno, e oggi la tv purtroppo educa più della scuola, si abbia l’onestà intellettuale di presentare i fatti nel modo più imparziale possibile. Purtroppo però mi sembra che accada ancora oggi troppo raramente.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]