Le morti bambine

A Lentini ogni anno quattordici persone su cento muoiono di leucemia e nessuno si preoccupa di capirne le cause e di arginare il fenomeno. Se n’è parlato sabato scorso nella sede della Cgil in via Crociferi a Catania. L’incontro è nato da un’ iniziativa della giornalista Natya Migliori e del regista-produttore Giacomo Grasso, rispettivamente curatrice e produttore di una video inchiesta sulla vicenda lentinese; e dell’avvocato Santi Terranova, legale dell’Associazione “Manuela e Michele per bambini leucemici” della città, a cui è stato affidato l’incarico di presentare una denuncia scritta alla Procura della Repubblica di Siracusa. Nella denuncia si ipotizza la presenza nel sottosuolo lentinese di radioattività, causa dell’alto tasso di mortalità di individui affetti da leucemia.
 
«Ho presentato la denuncia circa tre anni fa. L’ho fatto per scoprire la causa scatenante dell’insorgere della leucemia che porta alla morte non solo adulti, ma soprattutto bambini» spiega Terranova.
 
La leucemia è un insieme di tumori caratterizzati dalla proliferazione di una cellula staminale che si trova nel midollo osseo rosso. Essi danno origine a due tipi di leucemia: quello linfoide e quello mieloide. «Il tipo mieloide ha colpito e colpisce ancora oggi i bambini di Lentini. Secondo gli esperti, i fattori scatenanti principali sono tre: fattori ereditari, anomalie congenite, come la sindrome di Down, e l’esposizione a radiazioni. I bambini dell’associazione che rappresento non presentano nessuna delle prime due cause elencate. Rimane quindi solo l’ultima, le radiazioni. La ricerca di quest’ultima ci ha spinto a chiedere di indagare per capire se effettivamente il sottosuolo del paese fosse radioattivo» spiega l’avvocato.
 
Nella denuncia il legale ha avanzato ipotesi di radioattività riconducibili a particolari episodi che hanno coinvolto strettamente il paese e la sua popolazione. «Il 12 luglio del 1984 sul territorio lentinese precipitò, in Contrada Sabuci-S.Demetrio, il quadrigetto C141B Starlifter dell’US Air Force. Lo schianto e la successiva combustione dell’aereo, dotato di una zavorra di uranio impoverito, potrebbe aver contaminato il sottosuolo» afferma l’avvocato. Anche la scoperta di discariche abusive su cui furono depositati due conteiners enormi di rifiuti ospedalieri, provenienti dalle Usl del Nord Italia, potrebbero essere una delle possibili cause. Secondo lo stesso avvocato, quest’ultimo episodio fu accertato dall’Ufficiale Sanitario del Comune di Lentini, il dottor Luigi Briganti, il quale, insieme ai tecnici dell’Ufficio Igiene, rilevò la presenza di radiazioni nei pressi dei contenitori e della discarica, servendosi dei contatori geiger. Ciò che avvenne dopo sembra però screditare le ipotesi su cui si basa la denuncia. «All’indomani del sopralluogo dell’Ufficiale Sanitario, si presentarono altri tecnici. I loro contatori però non rilevarono nessuna presenza di radiazione. Stessa cosa avvenne per l’episodio dello schianto dell’aereo: tutto fu affidato alle autorità americane e non se ne seppe più nulla. Adesso la Procura sta indagando e a breve sapremo l’esito delle indagini» rivela il legale. E continua: «Io sono convinto che c’è un nesso tra questi episodi e le morti dei nostri bambini. E finché ce la farò porterò avanti questa battaglia».
 
Con lui la giornalista Natya Migliori: «Abbiamo deciso di trasformare l’inchiesta in un video per divulgare con un impatto più forte la problematica di Lentini». E aggiunge: «Per non far cadere la vicenda nel dimenticatoio, insieme alla casa di produzione Gemini Movie, stiamo cercando di trarre il maggior numero di persone possibili all’interno del nostro team, seguendo l’ottica del co-finanziamento dal basso, allo scopo di divulgare e coinvolgere coloro che aderiscono al progetto del video,“Morire a Lentini”, che verrà realizzato a breve»


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