San Giovanni Li Cuti: stessa spiaggia, stessi guai

Tempi duri per i catanesi cultori della tintarella gratis. A Catania la stagione balneare si è gia aperta da un pezzo, ma dei solarium sul lungomare di Ognina non si vede ancora neanche l’ombra. L’inizio dei lavori di allestimento continua ad essere posticipato, con grande delusione dei cittadini catanesi che vedono ormai allontanarsi sempre di più la possibilità di prendere il sole sulle tanto amate (e gratuite!) piattaforme di piazza Europa e dell’istituto Nautico. Quali sono le ragioni di questi ritardi se le gare d’appalto sono state affidate ed è tutto pronto per avviare i lavori? Mancano i soldi (ma va?!). Ma se per l’apertura dei solarium rimane ancora viva la speranza, lo stesso non si può dire per la spiaggetta di San Giovanni Li Cuti che, anche per quest’anno, rimarrà sprovvista dei servizi per i bagnanti.

Intanto la gente non rinuncia a recarsi alla “spiaggetta nera”, ma si trova alle prese con sporcizia e degrado, senza contare i rischi che comporta accedere al mare senza le strutture adeguate.

Per cercare di chiarire meglio la situazione abbiamo intervistato Antonio Inserra, direttore tecnico della Catania Multiservizi che su una cosa non ha dubbi: “Mi auguro che a qualcuno non venga in mente di far diventare solarium e San Giovanni Li Cuti stabilimenti fruibili a pagamento perché a Catania scoppierebbe una rivoluzione”.

Per quale ragione quest’anno non sono state allestite le piattaforme solarium sul lungomare di Ognina?
“L’operazione di allestimento dei solarium è un’attività che richiede l’anticipo di liquidi alle ditte vincitrici delle gare d’appalto. In questo momento Catania Multiservizi non ha la possibilità di poter anticipare la somma necessaria. È stato posto il problema al Comune di Catania. Siamo in attesa del pagamento di fatture passate in modo da poter anticipare questa somma, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”. 

Allora questa sarebbe una situazione provvisoria.
“Di fatto è una situazione provvisoria, ma che potrebbe anche diventare definitiva se il Comune tardasse troppo ad effettuare i pagamenti. Per montare un solarium sono necessari circa 20 giorni lavorativi. Anche se cominciassimo adesso non sarebbe possibile ultimare i lavori prima della fine di Luglio. A stagione inoltrata, tra la fine di Luglio e l’inizio di Agosto, non avrebbe più senso allestire i solarium”. 

Per quanto riguarda la spiaggetta di San Giovanni li Cuti: è ancora sprovvista dei servizi per i bagnanti. Inoltre in questa zona non viene effettuata neppure la pulizia. Come mai? È un problema di soldi, come per gli altri solarium o c’è qualcos’altro?
“La questione di San Giovanni Li Cuti è diversa: trattandosi di un terreno di proprietà demaniale appartiene alla Regione e , quest’anno, non è stata inoltrata da parte del Comune di Catania alcuna richiesta di concessione di fruibilità, non solo alla Regione ma neanche alla Capitaneria di Porto. In pratica il Comune ha rinunciato alla sua gestione. La Multiservizi può operare solo sulle spiagge per le quali il Comune ha ottenuto tale concessione, in caso contrario non possiamo effettuare alcun intervento perché andremmo in contravvenzione. Se la Regione ci autorizzasse ad effettuare la pulizia nell’area di San Giovanni Li Cuti, potremmo farlo senza problemi. Ma fin quando la Regione non ci darà tale ordine la situazione rimarrà tale e quale ad adesso”.

La “spiaggetta nera” è uno dei luoghi simbolo di Catania. Siti come questi dovrebbero essere valorizzati e non privati dei servizi minimi indispensabili. Anche nell’ottica di attrarre nuovi turisti…
“San Giovanni Li Cuti è un luogo simbolo per catanesi: più che il turismo credo che, di fatti come questi, ne risenta di più l’opinione che la gente si fa dell’amministrazione”.

L’assenza delle scalette per accedere in acqua in sicurezza non comporta rischi per i bagnanti? La spiaggetta si trova inoltre sprovvista delle scivole per permettere alle persone disabili di accedere al mare. Un aspetto sicuramente da non sottovalutare…
“Certamente. San Giovanni Li Cuti era l’unico varco a Catania in cui prima un disabile poteva accedere al mare facilmente. Il fatto che il Comune abbia rinunciato a rinnovare la concessione ha impedito anche questo”. 


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