Donne, ribelliamoci!

Qualcuno ragiona ancora così: uomo = carriera, donna = casa, figli, famiglia.

Il dramma è che a pensarla così non è mica un qualunque ometto ignorante e retrogrado, no! C’è un’intera categoria di signori professionisti preoccupati perché (udite udite) ci sono troppe donne medico…

Ma mica sono solo preoccupati: sono proprio allarmati. Talmente allarmati che il Signor Amedeo Bianco (presidente dell’ordine dei medici o qualcosa di simile) il 28/09 ha presieduto a Caserta un grande convegno organizzato proprio per discutere di questo problema (perché ora è un problema se aumentano le donne medico…).

Ho appreso tale sconcertante notizia dal Corriere della Sera. Ecco il link per chi volesse leggerlo:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/26/troppe_donne_tra_i_medici.shtml 

A chi si scoccia, riporto qui di seguito alcuni “morceaux” significativi (condendoli con le mie riflessioni).

Il Signor Bianco (vi ricordo che è il presidente dell’ordine dei medici e non quell’ometto ignorante e retrogrado che sembra essere), analizzando le statistiche fornitegli dal suo vice, dichiara “Affrontiamo in modo diverso il futuro altrimenti alcune specialità, soprattutto quelle che oggi sono monosex, andranno in crisi. Sono molto favorevole alle donne medico, ma non nascondo una certa preoccupazione. Dobbiamo studiare un sistema tale da garantire qualità e potenzialità senza ridurre l’offerta ”… che se capisco ancora l’italiano, tutta questa frase mi suona più o meno così: con l’aumento delle donne si rischia un calo qualitativo…

L’articolo prosegue: “Avremo un ospedale al contrario. Medici con la gonna, infermieri con i pantaloni. […] Una volta gli angeli della corsia erano ragazze”. Che immagine suggestiva: la bella infermierina che assiste LUI, il VERO EROE della corsia, il SIGNOR MEDICO… e noi vorremmo distruggere questo antiquato stereotipo solo per le nostre smanie di parità nei diritti? Che cattiveria gratuita…

“Sono in pericolo, per quanto riguarda l’arte di Ippocrate, le riserve chiuse, per tradizione, alle donne. Come le chirurgie, le alte specializzazioni (neurochirurgia, cardiochirurgia) e, naturalmente quelle che riguardano la cura di malattie e apparati intimi”. Avete letto bene: i rami della medicina ad alta densità femminile SONO IN PERICOLO!

Ma non è ancora abbastanza. Sentite cos’ha da dire il presidente della società italiana di urologia: «Ammettiamolo, noi maschi non ci faremmo mai controllare la prostata da una lei nè gradiremmo che una mano femminile ci prescrivesse un farmaco per l’impotenza. Insomma non fa piacere sentirsi dire proprio da una donna che hai bisogno del Cialis o del Viagra» Les pauvres!!! Loro non si farebbero mai controllare la prostata da una lei…perché invece a noi piace farci controllare la vagina da un ginecologo?

In un programma tv di recente ho sentito non so chi difendere la categoria dei ginecologi: “non è che, in quanto uomini, sono meno competenti o non capiscono i nostri problemi…”. Ma certo! Gli uomini capiscono tutto, siamo noi donne che siamo limitate…

L’articolo prosegue ancora riflettendo sul fatto che gli unici problemi non sono mica l’orgoglio maschile o la convinzione, sbagliata ma radicata, che un uomo sia più adatto a certi lavori. Ci sono seri problemi logistici: gli orari della sala operatoria, ad esempio, non si conciliano bene con quelli della famiglia. Provate ad immaginare il povero marito della dottoressa che rientra a casa e, pensate…, non trova la cena pronta… non vi viene da piangere? E magari, oltre a doversi procacciare il cibo da solo in quella misteriosa giungla che è la cucina, deve pure stendere la biancheria o aiutare i figli a fare i compiti… questa è crudeltà…

Però tranquilli signori uomini: le poltrone comode sono ancora vostre! “Se il colore della professione è cambiato, lo stesso non vale per primariati e stanze dei bottoni dove è sempre lui a prevalere”.

Ma torniamo ad Amedeo Bianco un attimo. Nonostante la dichiarazione allucinante che ho riportato sopra, il caro presidente dell’ordine dei medici in fondo in fondo è un uomo ragionevole (a dimostrazione del fatto che lui mica è un ometto ignorante e retrogrado): ha infatti bocciato la proposta di istituire delle QUOTE AZZURRE… Perché qualcuno ha avuto la faccia tosta di proporre le QUOTE AZZURRE per garantire agli uomini il posto che gli spetta. Ma meno male che Bianco non è un ometto ignorante e retrogado.

L’articolo si conclude con un intervento di Lorenza Sassi: «Noto ancora molto diffidenza nei nostri confronti — racconta —. I malati anzichè dottoressa mi chiamano signora. E se devono farsi estrarre un dente da me assumono un atteggiamento negativo. Pensano che per essere bravi sia indispensabile la forza che noi signore non possediamo. Insomma ci vorrà tempo prima che lui si abitui a andare dall’urologa libero da pensieri imbarazzati e imbarazzanti, come lei dal ginecologo».  Finalmente qualcuno che dice qualcosa di sensato.


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