Il rogo che ha ucciso i fratellini causato da presa elettrica Il più grande è tornato indietro per tentare di salvare l’altro

L’ultimo saluto a fratellini Francesco Filippo e Raniero Messina sarà martedì alle 10 nella chiesa di Sant’Ignazio, a Messina

Ieri all’obitorio della Policlinico Gaetano Martino il medico legale Elvira Ventura Spagnolo ha eseguito l’esame esterno sui cadaveri dei due bambini. È stato così confermato che entrambi sono morti per asfissia, così come è stato anche confermato che Francesco Filippo inizialmente era riuscito a lasciare la casa avvolta dalle fiamme, ma quando si è accorto che il fratello più piccolo era rimasto nella cameretta, è tornato indietro nel tentativo di salvarlo. E i fumi tossici glielo hanno impedito. 

Il sostituto Arena è coadiuvato nelle indagini dal Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco e dalla polizia di Stato. Da alcune indiscrezioni sarebbe stato confermato che a innescare l’incendio sarebbe stata una presa elettrica o una ciabatta mal funzionante in cucina, lo stesso ambiente che ospitava il soppalco sul quale dormivano i fratellini. Ecco perché è stato più difficile per entrambi sfuggire alle fiamme. Questa ricostruzione era stata avanzata dal padre delle vittime sia poco dopo la tragedia, sia il giorno dopo, quando è stato ascoltato dagli investigatori. 

Ma la certezza sulla causa dell’incendio si avrà soltanto quando verranno ultimati tutti gli accertamenti sui campioni prelevati nell’appartamento che si trova all’incrocio tra via dei Mille e via Ettore Lombardo Pellegrino. Da venerdì decine di persone hanno lasciato fiori davanti al portone d’ingresso dei Messina. A rendere ancora più tragiche queste morti, la fatalità del rientro della famiglia Messina nella casa di città. Si erano già trasferiti nella residenza estiva a Ganzirri, ed erano tornati nell’appartamento di via dei Mille per consentire a Filippo Francesco di sostenere gli esami di terza media.


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