Mafia, dissidi tra i clan sul parco eolico di Mazara «Un contatto con Messina Denaro sarebbe il top»

«Il paese è del paesano». È questa la massima che guida Dario Messinauno dei 21 fermati nell’operazione antimafia Anno zero messa a segno la scorsa notte nella provincia di Trapani – per rivendicare il condizionamento da esercitare nell’ambito dei lavori di costruzione del parco eolico di Mazara del Vallo. L’affare avrebbe suscitato gli appetiti di più consorterie mafiose, al punto da fare nascere frizioni con la famiglia di Castelvetrano. «Cosa da impazzire, cristiani che non servono e ti devono venire a dettare le leggi dentro casa tua – dice Messina, che è considerato dagli inquirenti il reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, parlando con il suo associato Bruno Giacalone, anche lui fra i fermati – Qua due più due, per noi, fa cinque. Voi dite cinque? Picciotti a posto, fa cinque. Ma tu vuoi venire a mettere cose qua?».

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Messina tiene a fare rispettare le cogenti regole di ripartizione territoriale di Cosa nostra per inserirsi nella commessa dei lavori del parco eolico che avrebbe fatto gola, però, anche alla famiglia mafiosa di Castelvetrano di cui è ritenuto capo Gaspare Como, cognato di Matteo Messina Denaro. I lavori, aggiudicati a una società del gruppo Edison, sono subappaltati a un’associazione temporanea d’imprese formata da una società di Roma e una di Milazzo per un importo complessivo di quattro milioni di euro. Dai dialoghi intercettati all’interno della macchina di Messina emerge come quest’ultimo sappia di potere esercitare una pesante influenza all’interno del cantiere anche tramite il contatto con il titolare di una società locale attiva nella vendita di materiale per l’edilizia. L’ingegnere, al quale sarebbe riconducibile la società milazzese, avrebbe come referente per le forniture lo stesso contatto di Messina. È utilizzando questo legame, infatti, che Messina si sarebbe attivato per la «messa a posto» della società (cioè il pizzo) da corrispondere in più tranche

In una conversazione intercettata il 16 novembre 2017, Messina mostra il proprio disappunto a Giacalone in merito al tentativo della famiglia di Castelvetrano di entrare nell’affare. «Ognuno ha il suo paese, basta! Qua siamo qua. Vuoi comandare qua? Qua non comandi». L’auspicio di entrambi è che, per risolvere la querelle e rimettere le cose a posto, intervenga direttamente il vertice ancora indiscusso della provincia mafiosa trapanese, Matteo Messina Denaro. «Minchia, se riusciamo ad avere un contatto diretto con quello, sarebbe il top». Ed entrambi concordano sul fatto che Castelvetrano non sia titolata a partecipare a questi lavori. «Mi auguro che si stanno al loro posto, perché se no purtroppo, a malincuore, poi si devono andare a fare discorsi
strambati. E puoi essere pure Dio eterno». 

Leggendo il decreto che ha disposto il fermo dei 21 fiancheggiatori del boss di Castelvetrano ci si imbatte anche nel racconto che Messina fa all’amico Giacalone, in merito al modo in cui avrebbe ribattuto prontamente all’ipotesi formulata da Giuseppe Orlando (un emissario di Castelvetrano) di cedere il passo, proponendo come unica via d’uscita eventuale il versamento di 44mila euro da parte dei paesani, cioè la stessa cifra che si stava ricavando dall’affare. A riguardo lo stesso Messina – indicato dal superlatitante quale erede del boss Vito Gondola – il giorno dopo, parlando con il fratello, sottolinea di avere mandato «a cacare» l’interlocutore di Castelvetrano. Tuttavia, da fine tessitore di
trame criminali, continua ad avere ancora rapporti con Gaspare
Como, il reggente di quel mandamento. «Non li caco più. Parola d’onore. Non ci servono. Ci servono solo per una
cosa: per tenere le porte aperte
», dice bisbigliando al fratello. Il desiderio però resta quello di avviare un canale di comunicazione diretto con il latitante Messina Denaro ed è per non compromettere questa possibilità che cerca di stemperare le tensioni con i rappresentanti della famiglia mafiosa di Castelvetrano.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]