Messina, Saitta è il candidato del centrosinistra Rottura nel Pd. «Non accettiamo imposizioni»

Antonio Saitta è il candidato sindaco del centrosinistra che correrà alle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno a Messina. Saltano così le primarie fissate per il 15 aprile, mentre si crea una spaccatura interna al Partito democratico che ha portato il vicesegretario del partito e renziano della prima ora Alessandro Russo a dimettersi. Il nome di Saitta è venuto fuori dal tavolo del centrosinistra al quale ha partecipato anche Giuseppe Picciolo di Sicilia Futura. Già vicesindaco con Francatonio Genovese, Saitta è stato candidato a sindaco alle amministrative 2003, uscendo sconfitto dal confronto con Giuseppe Buzzanca. Si fermò al 44 per cento delle preferenze, contro gli oltre 77mila voti conquistati dal suo diretto avversario. 

Saitta, oltre a essere docente universitario, ex prorettore e autore di diversi testi e saggi, vanta anche ruoli istituzionali importanti a Roma: lo scorso giugno il Senato lo ha nominato componente del consiglio di presidenza della Corte dei conti. L’ex prorettore potrà contare sull’appoggio della componente universitaria del Pd, quella al momento più forte e che ha contribuito anche alla nomina del deputato regionale, Franco De Domenico, e del deputato nazionale – ed ex rettore – Pietro Navarra. A sciogliere ogni riserva ieri sera, dopo lunghe riunioni che si sono susseguite in queste settimane, è stato il segretario provinciale del Pd Paolo Starvaggi con un comunicato. La scelta dell’ex prorettore «è stata sottoposta agli alleati di Articolo 1 – scrive Starvaggi in una nota – i quali apprezzandone le qualità umane, professionali e amministrative, si sono riservati di comunicare le loro determinazioni all’esito della riunione dei propri organismi già convocata per domani (oggi, ndr) mattina, fin d’ora manifestando l’intenzione di potere condividere un percorso comune con il centrosinistra». 

Alla notizia della candidatura di Saitta, sono seguite le dimissioni del vicesegretario del partito Alessandro Russo che solo ieri mattina si era fatto portavoce di un accorato appello alla coalizione per un cambiamento. Aveva invocato «una scelta di discontinuità, un rinnovamento» lanciando la candidatura di Francesco Palano Quero, attuale presidente della quarta circoscrizione e anche lui renziano. Quero, insieme a Giuseppe Lazzari, faceva parte della rosa di nomi su cui da settimane si cercava la quadra. La richiesta di Russo, però, è rimasta inascoltata. «Le ultime vicende politiche riguardanti la città di Messina, purtroppo, mi confermano l’impraticabilità politica del dibattito all’interno del partito: è tempo che ne prenda atto», scrive Russo. Su Facebook gli fa eco Palano Quero: «Non è politica quell’agire per cui, con l’obiettivo di raggiungere un accordo, solo una parte debba andare incontro all’altra. Questo si chiama imposizione. E non si dica che è democrazia. Avremo, eventualmente, modi e tempi per spiegare perché non è così. Mi auguro che chi di dovere lo comprenda. Nel frattempo – conclude – riflettiamo profondamente sulle ragioni dello stare assieme».

A contendersi la poltrona di sindaco della città di Messina, adesso sono il primo cittadino uscente Renato Accorinti, l’ex direttore dell’Irccs Neurolesi Dino Bramanti per il centrodestra, l’attuale capo dell’Ispettorato del lavoro di Messina Gaetano Sciacca per il M5S, il deputato regionale di Sicilia Vera Cateno De Luca e l’ex consigliere comunale Giuseppe Trischitta, che dopo aver lasciato Forza Italia si è dimesso.


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