Lentini, marcia indietro dei no-Sprar sul referendum «È chiaro che l’interesse dei cittadini è inesistente»

Referendum sì, referendum no. Sulla scelta dell’amministrazione di Lentini di aderire al sistema Sprar, per ospitare 24 migranti, famiglie con minori, una parte dell’opposizione extra consiliare fa mezza marcia indietro. La consultazione popolare, invocata a gran voce, è meglio non farla. 

Rinascita Leontina, movimento politico locale, ha ritirato l’idea di dare la parola ai lentinesi. Il motivo? La scarsa partecipazione dei cittadini ad alcune manifestazioni nel corso delle quali è stato affrontato il tema, in particolare un incontro pubblico tenutosi a Palazzo Beneventano e un consiglio comunale aperto richiesto dai consiglieri di opposizione. «In entrambe le occasioni, peraltro abbondantemente pubblicizzate – spiega Rinascita Leontina – si è registrata una scarsissima partecipazione di pubblico che non può essere valutata se non come chiara manifestazione di uno scarsissimo interesse dei cittadini». Preso atto di tale dato, dunque, il movimento guidato dall’ex sindaco Nello Neri ha fatto un passo indietro: «Contrariamente alle apparenze, diventa inutile pensare ad un referendum che verosimilmente non susciterebbe maggiore interesse sul tema Sprar rispetto alle iniziative fin qui svolte».

La proposta era stata condivisa con i rappresentanti locali del centrodestra e con il Movimento 5 stelle: in un primo momento si era pensato di costituire un comitato per organizzare un’unica iniziativa referendaria, ma dopo il confronto ogni forza politica ha preso strade diverse. «Dopo essere venuti a conoscenza dell’avvenuta adesione al progetto Sprar da parte dell’amministrazione, abbiamo intrapreso diverse attività – dichiara a MeridioNews la portavoce del Movimento 5 stelle Maria Cunsolo –. Tra le altre cose, abbiamo chiesto, in via ufficiale, che la giunta avviasse una consultazione per ascoltare la cittadinanza, ma visto che la decisione è stata già presa, a cosa servirebbe chiedere ai lentinesi di esprimersi se non a illuderli? Noi abbiamo rispetto sia dei cittadini e di tutti gli strumenti che permettono la partecipazione democratica degli stessi».

Rinascita Leontina non si pente di aver proposto il referendum «ma – si legge in una nota – essendo la nostra iniziativa finalizzata, oltre a registrare le percentuali dei Sì e dei No, soprattutto a verificare l’interesse dei cittadini che sarebbe stato direttamente proporzionale al numero dei votanti, non abbiamo alcuna difficoltà a prendere atto che l’interesse dei lentinesi sullo Sprar è sostanzialmente inesistente e che non c’è quindi alcuna ragione per andare avanti nella organizzazione del referendum». Pare che anche negli ambienti del centrodestra l’idea va sfumando. Probabilmente la poca affluenza alle urne in occasione delle elezioni regionali, spingerà i rappresentanti locali – che si riuniranno per tirare le somme – a optare per altre forme di protesta.

A Lentini il prefetto ha assegnato per la prima accoglienza 99 rifugiati. Da qui la scelta del primo cittadino Saverio Bosco di aderire al sistema Sprar, cioè una struttura di seconda accoglienza che può ospitare un numero limitato di migranti, con l’adozione della clausola di salvaguardia, frutto di un accordo tra l’Anci e il Viminale. Il progetto è rivolto a famiglie con minori al seguito per un totale di 24 persone. Ciò nonostante, non si placano le reazioni contrastanti di alcuni cittadini sui social. 

Anna Lisa Martello, animatrice di comunità e educatrice che ha avuto la possibilità di lavorare con i minori stranieri ospitati a Francofonte si dice sorpresa e amareggiata dalla «chiusura» dei suoi concittadini. «Soltanto quando sono entrata in contatto con questi ragazzini mi sono resa conto di quanto i pregiudizi condizionino anche la mente più aperta – racconta a MeridioNews la giovane –. Nonostante l’età hanno vissuto una vita da grandi: per arrivare nel nostro Paese, hanno dovuto attraversare il mare e durante il tragitto hanno visto gente morire, possibilmente gli stessi genitori. Come noi meritano di stare bene e di avere la speranza di una vita tranquilla, è normale che tra di loro potrebbero esserci individui più irrequieti, ci sono anche tra noi italiani». Sandra Spada, pastora della Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Lentini, invece si è resa disponibile a «creare una scuola gratuita di italiano per gli immigrati considerando quale primo requisito importante per potersi inserire nel nostro paese la conoscenza della lingua».


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