Niscemi, nove arresti per voto di scambio con la mafia C’è pure ex sindaco Ciccio La Rosa, per elezioni 2012

Il condizionamento della mafia sugli ultimi cinque anni della vita amministrativa di Niscemi. È questa l’ipotesi alla base dell’operazione scattata stamattina all’alba tra il centro nisseno e Gela. Nove gli arrestati (quattro in carcere e cinque ai domiciliari) con l’accusa di voto di scambio politico mafioso, tra questi ci sono anche l’ex sindaco Ciccio La Rosa, l’ex consigliere comunale e poi assessore ai Lavori pubblici Calogero Attardi, il padre di quest’ultimo, l’imprenditore Giuseppe Attardi. I fatti contestati risalgono alla campagna elettorale del 2012. 



Secondo le prima ricostruzioni fatte dalla polizia di Stato che ha svolto le indagini, ci sarebbero stati degli incontri in campagna tra capimafia, tra cui 
Giancarlo Giugno, 58 anni boss di Niscemi, attualmente detenuto a Terni, per concordare scambi elettorali e affaristici. Tra i destinatari della misura cautelare anche il capomafia di Gela Alessandro Barberi, da tempo in carcere. 

Barberi, all’epoca reggente rappresentante provinciale di Cosa Nostra, si sarebbe interessato alle elezioni di Niscemi di cinque anni fa, incontrando segretamente Giugno, nonostante entrambi fossero sottoposti alla misura della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza. Inoltre avrebbe mantenuto i contatti col boss niscemese anche tramite dei suoi cognati, tutti residenti a Niscemi, ovvero Salvatore Ficarra e Francesco Spatola.

Attardi avrebbe assicurato, in cambio del sostegno di Cosa Nostra alle elezioni, assunzioni nella ditta del padre. Dove risultavano poi assunti, dopo le elezioni, 67 niscemesi tra cui anche Salvatore Ficarra. L’ex sindaco La Rosa invece, secondo i risultati delle indagini, avrebbe promesso di pagare diecimila euro anche per avere quale candidato in lista proprio la sorella di Ficarra, parente di Barberi.

La Rosa ha perso il ballottaggio di domenica scorsa, quando si è fermato al 41 per cento, a fronte del 58 per cento dell’avvocato Massimiliano Conti, diventato il nuovo sindaco di Niscemi. Conti è stato assessore all’Urbanistica della giunta guidata da La Rosa, fino a settembre del 2015, quando si dimise. Al suo posto subentrò proprio Attardi.

«Affermare la legalità a Niscemi – ha affermato il questore di Caltanissetta, Giovanni Signer – dove negli anni scorsi il consiglio comunale è stato sciolto per mafia passa anche da presidi importanti come il commissariato della polizia di Stato, una presenza importante per i cittadini e per lo Stato. Il nostro personale opera in locali angusti e fatiscenti, voglio sottolineare che nessuna delle amministrazioni comunali di Niscemi è venuta incontro alla polizia per realizzare un’adeguata sede del locale commissariato. La legalità passa anche da questi segnali. Questo non ha fermato determinazione e professionalità, e con abnegazione lavora continuamente e con risultati eccezionali. Bravi a loro. Adesso tocca all’amministrazione comunale».

Gli arrestati sono: 

Giancarlo Lucio Maria Giugno, 58 anni (accusato di associazione mafiosa)
Salvatore Ficarra, 47 anni (accusato di associazione mafiosa)
Francesco Spatola, 53 anni (accusato di associazione mafiosa)
Francesco Alesci, 48 anni (accusato di associazione mafiosa)

Francesco La Rosa, 54 anni (scambio elettorale politico-mafioso)
Calogero Attardi, detto Carlo, 31 anni (scambio elettorale politico-mafioso)
Giuseppe Attardi, 55 anni (scambio elettorale politico-mafioso)
Salvatore Mangione, 47 anni (scambio elettorale politico-mafioso)
Giuseppe Mangione, 44 anni (scambio elettorale politico-mafioso)


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