Elezioni Erice, verso la chiusura di campagna elettorale Tra chi pensa al turismo e chi vuole l’unione con Trapani

Ultimi atti di campagna elettorale ad Erice. Sono ben sei i candidati alla successione dell’uscente Giacomo Tranchida, dimessosi ad aprile e deciso a scendere in campo per le elezioni regionali. L’ex primo cittadino che ha guidato il borgo medievale per due mandati, punta tutto sulla sua vice Daniela Toscano, candidata del Pd. Una candidatura che ha sollevato parecchie polemiche evidenziando la spaccatura all’interno del partito in provincia. Oltre all’area dem, Toscano può contare sull’appoggio di altre cinque liste. «Bisogna dare continuità a quanto di buono è stato fatto dall’amministrazione Tranchida – sottolinea – migliorandone alcuni servizi tra cui la rete idrica, i trasporti e la pista ciclabile. Tutti settori in cui intervenire con i giusti tempi e modalità, rispettando le risorse finanziarie a disposizione. La mia candidatura – conclude – è un atto d’amore per la città». 

Frutto dell’accordo tra Forza Italia e il Partito socialista, guidato in provincia da Nino Oddo, è invece la candidatura dell’acerrimo nemico del sindaco uscente, il consigliere comunale Luigi Nacci che con il senatore D’Alì coltiva il sogno della Grande Città, ovvero la fusione tra i Comuni di Trapani ed Erice. Una campagna elettorale la sua all’insegna dello scontro proprio con Tranchida. «Gli ericini – dice con convinzione – meritano altro rispetto a una giunta che ha venduto fumo e che adesso, con altro soggetto alla carica di sindaco, vorrebbe continuare a farlo. Per questo ho deciso di candidarmi mettendoci la faccia in prima persona. L’impegno della mia amministrazione – conclude – sarà rivolto alla protezione degli ericini dalla delinquenza e dall’accattonaggio, vere piaghe da rimuovere e debellare. Verso questo tema serve grande attenzione e sarà necessario rimodulare la gestione della polizia municipale». 

Tra le novità di questa campagna elettorale, spiccano le candidature di Concetta Montalto e Daniela Virgilio. La prima, con il suo progetto Nati Liberi, punta ad attrarre il voto soprattutto delle fasce deboli del territorio. La sua popolarità cresce soprattutto nei quartieri disagiati come San Giuliano. A indebolirla potrebbe essere l’influenza del marito, Luigi Manuguerra, ex consigliere comunale di Trapani ed ex dirigente di Forza Italia, conosciuto come il mago Luigi per i suoi trascorsi da sensitivo televisivo, condannato a quattro mesi per voto di scambio. L’episodio contestato dalla procura riguardava le elezioni amministrative del 2007 in cui Montalto era candidata al consiglio comunale. Il marito proponeva posti di lavoro in cambio dei voti per la moglie, ma il Tribunale di Trapani ha assolto la donna. «Abbiamo costruito la lista in stretto contatto con il territorio – afferma Manuguerra facendosi portavoce della moglie -. La nostra è gente di popolo che vuole dare il suo contributo per governare Erice. Non abbiamo le truppe cammellate alle nostre spalle perché intendiamo proporre un programma e un progetto di qualità, e non un’accozzaglia di liste utili soltanto a sostenere candidature a sindaco deboli e delegittimate dalla loro stessa azione politica». 

Punta tutto sui fondi europei Daniela Virgilio leader del movimento Area Attiva. Ex responsabile delle donne socialiste in Sicilia, lo scorso anno ha abbandonato lo staff del deputato regionale Nino Oddo. Alcune indiscrezioni rivelano che dietro la sua candidatura ci siano l’assessore regionale alla salute Baldo Gucciardi, il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e il presidente della regione Rosario Crocetta. «Si tratta solo di collaborazioni tecniche – taglia corto la Virgilio -. Le questioni interne al Pd non mi interessano. Attraverso i fondi europei sarà possibile rilanciare nel territorio i servizi che attualmente non sono garantiti a causa dei tagli». 

Fa affidamento sull’architetto Maurizio Oddo, invece, il Movimento 5 stelle che per la prima volta partecipa alle amministrative. Il professionista, docente presso l’università Kore di Enna e scelto dai militanti del partito di Grillo bypassando le comunarie, ha un passato nel Pd. Candidato nel 2012 nella lista dei democratici, prese soltanto 40 voti, non riuscendo a entrare in consiglio. «Nulla di anomalo – dicono dal movimento – il regolamento lo permette. È necessario non essere mai stati eletti o non aver preso parte a nessuna competizione elettorale contro i Cinquestelle». La ricetta dell’aspirante sindaco grillino è partire dalla normalità con uno sguardo verso la straordinarietà. «Senza trascurare l’ordinarietà, su cui c’è veramente molto da fare – sottolinea – il mio progetto contiene molte azioni straordinarie tra cui il ritorno all’interno del consorzio universitario, azioni destinate allo sviluppo del turismo sostenibile, reddito di cittadinanza per i cittadini meno abbienti e il recupero delle periferie e delle frazioni». 

In barba a tutti quelli che pensavano a un suo ritiro, infine, l’avvocato Maurizio Sinatra è rimasto in corsa per la poltrona di primo cittadino. Due le liste che lo sostengono: Alleanza Civica per Erice e Sicilia Futura. «Una scelta fortemente voluta – afferma -. Ho cercato di privilegiare la qualità, offrendo una lista con una rosa di candidati credibili, legati al territorio e che condividono le mie idee». Un progetto quello proposto dal candidato sindaco che vede al centro la cultura. «Da essa passa la crescita della città, per questo – conclude – è importante anche salvaguardare la realtà universitaria trapanese».


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