Premio Unesco per la pace a Sos Mediterranèe «Respingiamo accuse di collusione con criminali»

«Dedicato a coloro che hanno perso la vita in mare in cerca di una esistenza dignitosa». La ong Sos Mediterranèe commenta il premio per la pace dell’Unesco che gli è stato assegnato ieri, insieme alla sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini. L’organizzazione è stata fondata nel 2015 e ha lanciato le sue operazioni di salvataggio nel febbraio 2016. Insieme al suo partner medico Medici Senza Frontiere, ha assistito più di 16mila persone nel suo primo anno di attività di soccorso.

«Siamo molto felici che questo riconoscimento ci venga assegnato insieme al sindaco Giusi Nicolini – ha detto Valeria Calandra, presidente di Sos Mediterranèe Italia -. Siamo andati a trovarla a Lampedusa nel marzo 2015, quando abbiamo fondato la nostra associazione, per illustrare il nostro progetto di avviare attività di ricerca e soccorso con una nave noleggiata dai cittadini europei. Lei disse a Klaus Vogel, capitano di marina mercantile tedesco, cofondatore della nostra associazione: “Siete pazzi ma sono con voi, perché questo è ciò di cui abbiamo bisogno dopo gli insuccessi della Ue“».

La Ong ricorda come proprio l’esempio di Lampedusa nell’accoglienza sia stato preso ad esempio. «Lampedusa fu scelta per lanciare la nostra prima campagna in mare, quando la nave Aquarius lasciò il suo porto il 26 febbraio 2016. Il porto di Lampedusa è stato anche il primo porto sicuro indicato dalle autorità italiane dopo la prima operazione di salvataggio della nave Aquarius nel marzo 2016».

Insieme alla gioia per il riconoscimento, trova però anche spazio l’amarezza per le accuse e i sospetti di secondi fini dietro l’azione di salvataggio di vite umane. La Procura di Catania ha aperto un fascicolo senza notizie di reato per approfondire il ruolo delle Ong e le loro fonti di finanziamento. «Durante un’audizione al Senato italiano – commenta oggi Sos Mediterranèe – ieri mercoledì 19 aprile 2017, la Ong ha respinto le recenti accuse che tacciano le organizzazioni umanitarie di collusione con gruppi criminali. L’organizzazione ha invece sottolineato la necessità per i cittadini attivi di mettere in pratica i valori europei della solidarietà e della umanità». Per l’associazione è necessario «l’immediato dispiegamento nel Mediterraneo centrale di mezzi di ricerca e soccorso sufficienti per evitare ulteriori perdite di vite umane».


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