La direttrice Caterina Di Giacomo commenta con soddisfazione la giornata di inaugurazione della nuova sede del polo museale peloritana. Ad aprile verranno completate anche le nuove aree. «I biglietti erano gratis, ma abbiamo faticato a conteggiare gli ingressi», dichiara
Messina, successo per apertura del museo Direttrice: «Questa città ha fame di cultura»
Ci sono voluti 30 anni per inaugurarlo. E appena ha aperto le sue porte in diecimila si sono riversati per scoprire i tesori nascosti del nuovo museo regionale di Messina. «Era un evento molto atteso dalla città -spiega la direttorice del museo regionale di Messina, Caterina Di Giacomo -. Tanto che i messinesi non si sono fatti attendere». In tremila hanno visitato le nuove sale del museo il giorno dell’inaugurazione venerdì. Molti di più sabato mattina e pomeriggio. Il museo è rimasto aperto dalle 9.30 alle 18.30. E domenica c’era la fila fuori dai cancelli dell’ex Filanda, sede storica del museo che fino al 5 marzo ospita la mostra Mediterraneo-Luoghi e Miti, capolavori del Mart di Rovereto, con 110 opere di 33 artisti.
Da Guttuso a De Chirico, da Morandi a Carrà, da Fontana a Rotella. Un turbinio di opere da far girar la testa che incanta e accompagna il visitatore in un percorso che porta alle nuove sale del Museo. Al suo interno in diecimila hanno ammirato la nuova sezione archeologica, con reperti dall’età del bronzo, manufatti e iscrizioni della Messina dell’antichità. «Ho incontrato tanti messinesi che hanno fame di cultura, di riscoprire la loro città. È stata una festa», prosegue la direttrice. E in tanti non hanno perso l’occasione di scattare una foto al maestoso Nettuno del Montorsoli, con accanto il mostro Scilla. Che domina la scena nella sala a lui dedicata nell’ala nord e dipinta di azzurro per richiamare il mare che il mito vuole dominasse con il suo tritone.
Chi ha visitato il museo durante le ore di luce ha potuto anche passeggiare nell’area del cantiere aperto che ospita altri reperti. Di Giacomo non ritiene che dietro questi numeri il fatto che i biglietti fossero gratuiti. «Non sono bastati i biglietti. Segno che l’aver aperto il museo anche se non con tutte le sale agibili è stata una buona idea», sottolinea. Per registrare gli ingressi è stato chiesto ai visitatori di apporre la propria firma su dei fogli bianchi già alle 16 di sabato pomeriggio.
Da domani, invece, riprenderanno gli orari abituali e il costo del biglietto è di 8 euro. Mentre ogni prima domenica del mese sarà possibile visitarlo gratuitamente. «Ci stiamo attrezzando per gestire flussi di visitatori imponenti come quelli registrati in questa tre giorni – conclude -. Non ce lo aspettavamo, ma i nostri impiegati hanno saputo ben gestire la situazione. Adesso cominceremo a programmare le visite con le scolaresche di città e provincia e non solo». Nel frattempo, si continuerà a lavorare in attesa che si completino gli ultimi lavori previsti per la fine di aprile 2017, quando sarà possibile accedere anche al secondo piano della struttura, con il museo regionale di Messina che sarà il più grande sito museale del Mezzogiorno.