A Messina la festa del Pd su pubblica amministrazione Lettera di 18 tesserati: «Non ci sono circoli, né iscritti»

Messina è stata scelta dal Pd come sede della Festa nazionale della pubblica amministrazione e delle innovazioni. La manifestazione comincia stasera alle 19 al giardino Corallo e si concluderà domani. Prevista anche la presenza della ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Ma 18 tesserati in una lettera aperta chiedono cosa ci sia da festeggiare, visto che «il Partito Democratico, da quasi un anno, a Messina non esiste». 

Nel documento ripercorrono le tappe salienti della vita del Pd in riva allo Stretto. «Dopo essere stato commissariato dalla direzione nazionale, con un incarico all’onorevole Ernesto Carbone, il Pd vive in uno stato comatoso – scrivono -. Non ci sono né i circoli, né gli iscritti. Tutti coloro che hanno voluto aderire, nel lontano dicembre 2015, non si sono mai trasformati in tesserati». E l’affondo dei 18 piddini si fa più duro quando sottolineano che «per mesi ci siamo messi a disposizione del commissario e dei suoi collaboratori per costruire una strategia che conducesse il Pd messinese fuori dal commissariamento, verso una condizione di normalità. Ma nulla! Continui rinvii, un paio riunioni, un dialogo sostanzialmente inesistente con la quasi totalità dei militanti». 

E se questo non bastasse, arriva anche «una festa a nostra insaputa. Un evento – continuano – non può sostituire la vita democratica di un partito che nell’intera area metropolitana di Messina in buona sostanza non esiste. Non elabora, non prende posizione, lascia abbandonati a loro stessi tanti amministratori, non rappresenta i territori». 

Tra i firmatari della lettera aperta anche Giuseppe Grioli – candidato a sindaco alle primarie Pd a Messina del 2013, sconfitto poi da Felice Calabrò – che insieme a Santi Interdonato, consigliere del terzo quartiere fanno parte di Area Dem. «Avevamo chiesto di uscire presto da una condizione, quella del commissariamento, e ristabilire una normale dialettica interna attraverso organismi dirigenti legittimati da un percorso condiviso. Invece ci troviamo una festa, convocata nel cuore di Messina, senza che se ne sia discusso o valutato il senso». 

Alle possibili obiezioni che questa presa di pozione potrebbe portare rispondono dicendo «qualcuno ci dirà “è una festa nazionale tematica” o “dimostra l’attenzione del partito per il vostro territorio“, senza comprendere qual è il punto della nostra obiezione. Semplicemente vorremmo che si ri-costruisse il partito e che tutti gli iscritti, i consiglieri eletti, i sindaci, i parlamentari regionali e nazionali avessero come punto di riferimento un soggetto politico dove si può elaborare ed esprimere una linea politica condivisa». E gli strali non si fermano a livello locale. «Appare inaccettabile l’atteggiamento dei dirigenti nazionali del Pd che, senza mai rispondere alle nostre richieste, senza proporre una via di uscita al commissariamento, calano sulla città di Messina una iniziativa di partito senza un partito, che rischia di trasformarsi in un’ennesima occasione mancata». 

Infine la richiesta a chi è stato inviato a ricostruire il partito a Messina: «Rimaniamo in attesa che il commissario Carbone dia corso all’impegno, preso pubblicamente nel corso di un incontro svolto a maggio scorso presso la sala monsignor Fasola, di far uscire più rapidamente possibile dal commissariamento il Pd messinese, avviando il percorso congressuale in maniera condivisa».

I sottoscrittori sono Domenico Siracusano, Giuseppe Grioli, Maria Flavia Timbro, Santi Interdonato, Giampiero Terranova, Nino Sciutteri, Armando Hyerace, Gioacchino Silvestro,
Nicola Alpino, Felice Oteri, Angelo Aliffi, Emanuele Tripodo, Caterina Girolamo, Pina Currò, Erika Caponetto, Angelo Libetti, Nino Miloro e Giovanni Pizzuto.


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