Vanja: messinese a Rio, prossima tappa l’Alaska «Ho imparato a spogliarmi delle cose materiali»

«Amo gli imprevisti, trasformano i viaggi in avventura». In fondo la filosofia di vita di Vanja Venuti, messinese d’origine ma da anni residente in Brasile, è tutta qui. Per chi ama stare e restare in movimento il viaggio è mezzo e meta allo stesso tempo. Così Vanja ha comprato un pullmino Volkswagen, ha messo su un blog di viaggi e avventura, disponibile in portoghese e in italiano, e ha sancito l’itinerario: da Rio all’Alaska, attraversando dunque il continente americano. Tempo previsto: due anni. Perchè si sa che tra uno spostamento e l’altro sono le soste a far diventare il viaggio molto più interessante.

«Ho studiato in Italia, ma non ho mai perso l’occasione di viaggiare – racconta Vanja -. Ho vissuto in vari posti in Europa, e quando ho finito gli studi sono partita per il Sudamerica. Viaggiare è qualcosa che aiuta a comprendermi, è catartico, una grande sfida. In questi ultimi anni ho imparato a dare valore alle emozioni e alle esperienze e a spogliarmi di cose materiali alle quali un tempo ero molto legata». Vanja è stata studentessa universitaria a Messina, in seguito attrice nei teatri di Roma. Ma quella vita perennemente precaria, alla ricerca di lavoro e di contratti stabili e soddisfacenti, non le bastava. «Col tempo mi sono resa conto che avevo bisogno di espandermi, non sapevo bene di cosa si trattasse ma ho deciso cavalcare l’onda e scoprirmi – aggiunge -. Fa parte della mia natura, non riesco a fermarmi in nessun posto».

Ecco perciò che si realizza il desiderio agognato da tanti coetanei, quello di mollare tutto e reinventarsi ex novo. Il Brasile e Rio de Janeiro diventano i luoghi dove autorigenerarsi. Dove continuare a viaggiare. «Tra un viaggio e l’altro lavoro, do lezioni di italiano, danza, teatro – spiega Vanja -. Ci sono posti molto più belli di Rio de Janeiro per esempio, ma nessuno li conosce. Il turista va sempre negli stessi posti quando ci sono un sacco di piccole realtà meravigliose. Col mio blog racconto proprio questo».

La nuova avventura di Vanja – a bordo del suo pullmino Kombi e al compagno William, nonché a quattro cagnetti – è pronta, tra preparazione e burocrazia. «Se ancora non ho cominciato ufficialmente questo viaggio fino in Alaska è solo per problemi tecnici – dice Vanja – dato che qui ci mettono anni a farti avere visto e documenti». Per una viaggiatrice come Vanja eventuali problemi economici sono incombenze da affrontare a cuor leggero, anzi spunto per ulteriori deviazioni nel percorso. «Gli unici soldi di cui avrò bisogno mi serviranno per la benzina e per eventuali problemi della Kombi. L’idea è fermarmi sempre più di un mese in ogni paese e cercare qualcosa da fare, piccoli lavoretti per guadagnare giusto quanto basta per arrivare in un altro posto. Voglio anche sfruttare la Kombi per vendere cibo organico e bevande in piazze o approfittando di feste e festival, ma anche dividere passaggi e quindi i costi della benzina. Un’altra cosa che ho intenzione di fare è il finanziamento collettivo (crowdfunding ndr) per sostenere il progetto, offrendo un video a settimana».

Lo stesso atteggiamento rilassato Vanja lo ha su possibili incontri rischiosi. «Vivo in Sudamerica da anni, ho imparato ad avere gli occhi aperti». Dopo aver visto così tanti luoghi, aver avuto mille case ed esplorato mille mondi, si sente ancora l’esigenza di un ritorno alle radici? «Vivo con poco ma vivo felice – conclude la viaggiatrice messinese -. Tutte queste esperienze sicuramente hanno fatto di me una donna più forte e migliore, mi vedo sempre in viaggio, ma se un giorno dovessi fermarmi sicuramente tornerei in Sicilia a prendermi cura di un pezzetto di terra».


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